L’alta moda italiana torna ai grandi fasti del passato

Noi che abbiamo seguito la settimana dell’alta moda capitolina dal vivo, abbiamo spesso avuto la fortuna di incontrare la famosa giornalista di moda Suzy Menkes che sia sul New York Times che sull’Herald Tribune ha esaltato la fashion week di alta moda romana rinverdendone i fasti. Tutti nella Capitale, a cominciare da AltaRomAltaModa, si sono procurati una copia di questi due quotidiani e finalmente l’immagine della haute couture italiana è tornata a splendere in tutto il mondo.


Il merito principale è della sfilata-spettacolo della maison Sarli che ha sfilato sul Ponte della Musica in un’atmosfera newyorkese, con colori spettacolari sia dei look che delle luci che illuminavano tutto di blu, viola e colori glam-rock molto audaci tanto che il video, con musiche dei Pink Floyd, è uno dei più trasmessi dai canali televisivi esclusivamente dedicati al fashion. Carlo Alberto Terranova che ha formato da solo la collezione può dirsi davvero fiero: è lui l’eroe che ha fatto risorgere l’alta moda italiana, nonostante Vogue Italia continui, chissà perché, a non dedicarle nessuno spazio, mettendo sempre in risalto le sfilate haute couture parigine.

Roma, secondo la giornalista britannica dal famosissimo ciuffo, ha il pregio di dare molto peso all’arte e all’artigianalità. D’altronde è qui che la magia dell’alta moda è cominciata, prima di Firenze e poi di Milano che, secondo la Menkes, è troppo legata solo ad un gruppo di stilisti mitici e manca di quel coinvolgimento emotivo tipico dei prodotti creati dalle mani umane. Cosa che, invece, è tipico della Capitale dove si recupera e si difende l’artigianato non solo quello dei grandi maestri, ma anche quello avantgarde delle nuove leve che usano le vecchie tecniche dei laboratori in modo sperimentale e innovativo. E l’alta moda è proprio questo: unicità assoluta.

L’obiettivo del Presidente di AltaRoma, Silvia Venturini Fendi e della brillante VicePresidente Valeria Mangani è proprio quello di un ritorno alle origini, pretendendo dagli stilisti in passerella collezioni in cui sia evidente l’abilità artigianale acquisita per naturale talento o frequentando accademie. D’altronde, oggi come ieri, arte, moda e artigianalità sono da sempre la formula vincente per il successo del Made in Italy nel mondo. E a quanto pare AltaRoma è davvero sulla buona strada.