Derek Lam accusa Ivanka Trump di plagio

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È laureata con lode in economia Ivanka Trump ma non ha fatto i conti con l’ira dello stilista Derek Lam che l’ha accusata pubblicamente di plagio sulle pagine del “New York Post“. Oggetto del contendere tra i due un paio di sandali della collezione estiva firmata dalla figlia di Donald Trump e della modella Ivana Trump, il cui clamoroso divorzio ha riempito per anni le pagine di gossip internazionale (ricordate il famoso motto di lei: “State divorziando? Non prendetevela, prendetevi tutto”, detto, fatto. All’ex marito ha quasi prosciugato il conto in banca).

Ivanka è la più giovane dei tre figli della coppia e dopo la laurea ha seguito la strada imprenditoriale del padre e quella fashion della madre che disegnò per anni una linea di abbigliamento e bigiotteria dopo il divorzio. Prima di entrare nell’azienda di famiglia, la Trump Organization, di cui oggi è vicepresidente, Ivanka ha creato una linea di gioielleria, “Ivanka Trump Collection” e in seguito anche una linea di borse e una di scarpe.


Proprio in quest’ultima linea c’è la calzatura incriminata, un sandalo estivo con zeppa e cinturino alla caviglia, col tallone ricoperto da tanti listini sottili, mentre sul davanti c’è un incrocio dal design molto particolare. Esattamente identica a un sandalo che fa parte della collezione primavera-estate 2012 di Derek Lam che è anche direttore creativo della linea prêt-à-porter ed accessori di Tod’s dal 2006.

Lo stilista americano, nato a San Francisco ma di origine cinese, non ha usato mezzi termini e, dopo aver ufficialmente accusato Ivanka Trump di plagio sfogandosi apertamente con un giornalista del “New York Post”, ha inviato alla Ivanka Trump Footweear, la società di calzature gestita dalla biondissima ereditiera una lettera di diffida in cui la invita formalmente a ritirare dal mercato il sandalo incriminato. Al “New York Post” Derek Lam ha dichiarato anche di essere certo che Ivanka Trump non fosse a conoscenza del plagio. Quindi la colpa sarebbe da ricercare all’interno del suo team di creativi o di presunti tali, vista la strana coincidenza stilistica…