Dolce & Gabbana chiude per protesta i suoi store di Milano

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Chiusi per protesta. Serrate abbassate alle boutique di Milano di Dolce & Gabbana. Risponde così il duo di stilisti all’aggressione mediatica che, a causa dei recenti problemi con il fisco, dice di star subendo, in particolare, dall’amministrazione milanese.

Fino a domani gli store di Dolce & Gabbana di Milano resteranno chiusi “per indignazione”, come si legge in vetrina su grossi cartelli che riportano un articolo di giornale col titolo “Il Comune chiude le porte a D&G”. Indignati per come si sentono trattati dal Comune di Milano, i due stilisti hanno deciso di chiudere i loro 9 negozi della città per i prossimi tre giorni, ma prima si sono premuniti di far sapere che nel periodo di protesta i loro circa 250 dipendenti saranno comunque pagati. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è da attribuire a un commento dell’assessore al Commercio, Franco D’Alfonso, che ha pubblicamente affermato che non bisognerebbe concedere spazi simbolo della città a personaggi famosi e marchi vip che hanno rimediato condanne fiscali in questo momento di crisi economica.

Le sue frasi hanno scatenato la rabbia di Stefano Gabbana dapprima con commenti indignati sui social network e poi con la decisione di entrambi gli stilisti del brand di chiudere per 3 giorni per protesta. Domenico Dolce e Stefano Gabbana hanno fatto questo per ricordare al Comune di Milano quanto loro hanno fatto per Milano in 30 anni di carriera, portando in città investimenti, clienti e star di tutto il mondo, senza contare tutta la forza lavoro legata al loro indotto. Il marchio Dolce & Gabbana ha fatto molto per l’imagine di Milano nel mondo, regalandole prestigio e visibilità internazionale, oltre a posti di lavoro e sviluppo economico.

Alle prese con accuse di evasione fiscale, i due stilisti ultimamente sono molto pressati dalla stampa internazionale che sembra volersi concentrare più su questi scandali, ancora tutti da chiarore in sede processuale, che sulle loro sfilate, con un danno significativo all’immagine del brand. Se poi anche il Comune di Milano li dà in pasto alla stampa con improvvide dichiarazioni di esponenti politici, Dolce & Gabbana non ci sta a prestare il fianco a ogni accusa senza mai reagire e sentendosi in questo caso tradito da una città a cui ha legato il proprio nome indissolubilmente. Da ieri tutte le attività nella città di Milano, comprese l’edicola di via della Spiga 2, il Martini Bar, il barbiere e il Gold in via Risorgimento resteranno chiuse.

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