Elisa sceglie un abito rosso di Alberta Ferretti sul red carpet del Festival del Cinema di Roma 2011

elisa abito rosso alberta ferretti

Chiffon rosso con dettagli di nastri ad intarsio. Un abito di sicuro impatto quello indossato da Elisa al Festival Internazionale del Film di Roma dove era molto attesa sul red carpet da pubblico e fotografi. Certo, forse, non ci si dovrebbe mai vestire di rosso su un tappeto rosso con alle spalle uno sfondo rosso fatto di tante mega transenne rosse consecutive con impresso il logo della manifestazione.

Eppure Elisa ha deciso di correre questo rischio e dobbiamo ammettere che ha vinto perché la cantante è talmente carismatica che può permettersi davvero di tutto, come ha dimostrato nel corso della sua lunga e felice carriera in cui ha seguito sempre quello che era il suo mood del momento e le sue emozioni.


“Abiti emozionali” possono essere definiti quelli che Elisa sceglie di indossare a mo’ di abiti di scena. Elisa, pur nella sua innata timidezza a resistere più di qualche secondo davanti agli obiettivi delle centinaia di fotografi del Festival, nasconde nel profondo una grande determinazione e una grinta fuori dal comune.

Sarebbe sciocco e fuori luogo vederla indossare abiti troppo bon ton, come anche il contrario: ve la immaginate vestita con un long dress stile hollywoodiano pieno di spacchi e trasparenze oppure con un abito haute couture imponente e maestoso? Noi proprio no!  Ed è questo il bello di Elisa: la coerenza che attraversa come un fil rouge – è proprio il caso di dirlo! – sia la sua discografia che la sua immagine.

Inoltre Elisa era lì per un motivo ben preciso: non per giocare a fare la diva o promuovere un disco, ma perché invitata dal regista Roberto Faenza – un altro artista che ha fatto della serietà e della coerenza la sua cifra stilistica – per il quale ha firmato la canzone ufficiale del suo ultimo film.

Roberto Faenza, infatti, ha presentato nella sezione Fuori Concorso il film “Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile”, tratto dall’omonimo romanzo di Peter Cameron: ritratto lieve e appassionato della New York di oggi, raccontato attraverso gli occhi del giovane James in crisi di identità (l’attore Toby Regbo) e della sua strana famiglia che un giorno si chiede: Se io sono un disadattato, allora gli altri cosa sono?