Milano Fashion Global Summit: a Firenze si discute di lusso e nuovi mercati

Il 2012 se ne va ed è il momento per il mondo del fashion di tirare le somme, analizzare dati e suggerire per il futuro che verrà nuove strategie sostenibili di sviluppo. È quanto si appresta a fare a FirenzeMilano Fashion Global Summit” che aprirà i lavori il prossimo 4 dicembre nello splendido Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.

Una location davvero prestigiosa ed esclusiva per una tavola rotonda piena di spunti interessanti a cui interverranno diverse personalità de mondo della moda e dell’economa come Mario Boselli, Brunello Cucinelli, Mark Lee, Pedro Lourenço, Gaetano Marzotto, Michele Norsa, Renzo Rosso, Steve Sadove e Michele Tronconi. Tutti chiamati ad esprimersi sul tema di questa undicesima edizione del “Milano Fashion Global Summit” il cui titolo “La conferma degli USA, il ritorno del Giappone e la promessa del Brasile”.

Una tematica molto interessante che promette di fare il punto su dove stia andando effettivamente la moda, schiacciata da una crisi senza precedenti e al contempo ansiosa di aprirsi nuovi mercati in cui poter finalmente tornare a mostrare tutte le sue enormi potenzialità. Nei paesi industrializzati come l’Italia la moda è una delle voci più importanti del Pil, eppure nell’agenda di governo viene spesso trattata con sufficienza nonostante dia lavoro a milioni di persone. Il “Milano Fashion Global Summit” edizione 2012 Il ha tutte le carte per poter essere un momento di confronto unico, per chi si occupa di fashion e lusso, sulle tante opportunità che possono offrire paesi come Stati Uniti, Giappone e Brasile, anche se si sa che oggi la moda guarda in modo particolare ai cosiddetti paesi del “BRIC” (Brasile, Russia, India e Cina) dove l’emergente classe borghese ha voglia di spendere e denaro a sufficienza per potersi concedere ciò che desidera.

Passata l’euforia iniziale di poter contare finalmente su una nuova ricchezza dopo anni di embargo e comunismo, euforia del tutto evidente nel voler comprare solo ci che vi era di più costoso sul mercato e solo di marca, disdegnando del tutto la qualità, ora i nouveaux riches, assimilato il loro nuovo status di benestanti, vogliono di più. Vogliono pregiatezza, artigianalità ed esclusività. Vogliono solo il top sul mercato e non si accontentano più delle solite griffe che offrono ovunque nel mondo gli stessi prodotti. È a questi nuovi clienti, dal gusto finalmente educato al bello, che la moda deve rispondere con prodotti all’altezza.

Nato nel 2002 da un’idea di Class Editori, il “Milano Fashion Global Summit” è organizzato in collaborazione con Camera Nazionale della Moda Italiana (Cnmi), The Wall Street Journal Europe e Bank of America – Merrill Lynch. Tra gli intervnti previsti ricordiamo quello di Michele Norsa (CEO della maison Salvatore Ferragamo) su “Salvatore Ferragamo, il savoir faire italiano alla conquista del mondo”; Brunello Cucinelli con “Un modello di impresa etica e responsabile”; Renzo Rosso con “Un modello di imprenditoria senza confini” e Marco Tronchetti Provera con “The Cal: l’esperienza Pirelli”.

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