Parigi Fashion week: l’omaggio di Jean Paul Gaultier a Amy Winehouse

omaggio amy winehouse sfilata Jean Paul Gaultier Haute Couture p/e 2012

Non ci piacciono i tributi, non quando lo spirito con cui vengono fatti è quello del senso del dovere e della piatta celebrazione. Sono tristi, fastidiosi e non aggiungono nulla al personaggio da cui traggono ispirazione. Ma ci sono eccezioni, nel panorama dell’infinita varietà di eventi dedicati alle celebrità scomparse, che meritano plauso e ammirazione perché si distaccano completamente dai noiosi rituali in memory of.

La sfilata Haute Couture parigina di Jean Paul Gaultier, in forma più che mai, è stato il sublime omaggio dello stilista alla controversa cantante Amy Winehouse, deceduta a soli ventisette anni nel luglio del 2011. Immediati l’ira e lo sdegno del padre di Amy, che ha definito la collezione e l’iniziativa di cattivo gusto. Da che pulpito viene la predica: curioso sentire simili esternazioni da un uomo che ha organizzato un’asta coi vestiti della figlia dopo qualche settimana dalla sua morte, che sta per fare cassa dopo aver scritto in fretta e furia una biografia e che, grazie alla luttuosa ribalta, si sta facendo pubblicità come cantante!

Le mannequin calcavano la passerella sfoggiando il look tipico di Amy: capelli cotonati e con il ciuffo alto e gonfio laterale, eyeliner spesso ed eccessivo, neo sul labbro. A parte la splendida voce, nessuno di noi dimenticherà mai il look trash chic con cui amava presentarsi e che era uno dei suoi tratti distintivi. La collezione spinge l’acceleratore sulle geometrie e sui volumi iperbolici; reminiscenze anni Ottanta e di una strepitosa Madonna prima maniera fanno capolino nei bustini strizzati con coppe spigolose.

I fianchi sono enfatizzati dalla linea rigida dei materiali; il punto vita è al centro dell’attenzione: uno stile burlesque lussuoso e  di grande effetto, quello di Gaultier, che emoziona e toglie il fiato. Pizzi, reti e tulle si intrufolano tra le sete e i tessuti opulenti da Moulin Rouge; tuxedo preziosi con gilet scintillanti e giacche corte a triangolo dalle spalline appuntite vestono una donna iperfemminile, che si diverte a imitare la camminata e l’incedere di un uomo tenendo una sigaretta con bocchino tra le mani.

Tubini con inserti cut-out che giocano con i contrasti visivi nei colori netti e saturi come rosso, nero e bianco. Una donna fatale, sicura della propria femminilità e personalità, che si esibisce piena di grazia e sensualità in sinuose creazioni di altissima sartorialità. Ne emerge uno dei più bei ricordi che il fashion business poteva tributare ad Amy Winehouse, che avrebbe apprezzato questa esplosiva collezione, ne siamo certi.

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