Parigi Haute Couture p/e 2012: Dior punta tutto sull’amarcord e manca il bersaglio

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Sublimi trench aerei, dalla forma ampia e molto sixties, con maniche a campana, stretti in vita, e decorati con ricami floreali a contrasto: è questo il capospalla-principe della nuova collezione di  alta moda della maison Dior per la prossima primavera-estate 2012. In attesa che la maison richiami John Galliano, ops!, volevamo dire gli trovi un valido sostituto (a proposito, che ne pensate dell’indiano Manish Arora, con il suo stile visionario?), continua in passerella a sfilare l’amarcord dei cult che negli anni hanno reso grande il nome di Dior nel mondo.

L’assistente di Galliano, Bill Gaytten, chiamato a sostituirlo all’improvviso dopo il licenziamento in tronco del suo direttore artistico, fa del suo meglio per mantenere il timone della nave e non farla naufragare, ma francamente dove sta andando la maison Dior? Sembra essere un po’ allo sbando, non ha una rotta precisa e forse tenta solo di stare a galla fin tanto che questo deus ex machina non arrivi a salvarla e condurla verso acque più tranquille, facendo finalmente godere, a chi ama davvero la maison Dior, la visione di panorami più interessanti e lussureggianti.

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Tra gonne a tubino stampate check e abiti dal fitting rigoroso, molto ladylike, trionfano giacchette, proposte in pelle, coccodrillo e pied de poule con maniche a tre quarti, da indossare rigorosamente  con guanti lunghi e gonne sagomate. Per slanciare la silhouette sono di rigore sandali open toe dal tacco altissimo. I colori predominanti sono il bianco e nero, con qualche pennellata di rosso, purple e avorio.

Se il giorno è una infinita sequenza di capi d’archivio di cui pochi conserveranno memoria, la sera cerca di accendere la fantasia con delicati abiti da cocktail con balze degradè e, soprattutto, long dress dalle linee scivolose e morbide, che accarezzano la silhouette e puntano tutto su un effetto see through molto sensuale, soprattutto negli abiti total black abbinati a lunghi guanti di pelle nera. Molto fetish.

Per le grand soirée gli abiti riacquistano volumi importanti: sotto eleganti bustier strizzati come corsetti si aprono gonne imperiali composte da decine e decine di strati di tulle, anche a pois o lavorati con incantevoli giochi di plissè. È una bella collezione couture, ma non è una collezione Dior. Da questa maison, francamente, ci si aspetta molto di più e non che miri a una stiracchiata sufficienza. È quasi un insulto, o perlomeno, una mancanza di rispetto,  per chi l’ha fondata e per igeni che negli anni si sono succeduti sul suo trono, regalando al mondo sogni di una bellezza indicibile.

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