Pellicce, anche Furla e Versace dicono stop

Le pellicce diventano finalmente fuori moda: alla lunga lista delle aziende che hanno detto addio alla pelliccia abbracciando il no fur, si aggiungono anche Furla e Versace, praticamente nelle stesse ore. 

vessare pelliccia

Il Gruppo Furla ha annunciato il suo imminente impegno a rinunciare all’utilizzo della pelliccia animale nelle prossime collezioni: la rivoluzione partirà presto, a partire dalla Cruise 2019, che arriverà negli store da novembre 2018. Tutti i capi della collezione Donna e Uomo del brand Furla saranno realizzati da adesso in poi in pelliccia ecologica. La giusta decisione di rinunciare alle pellicce vere arrivano anche con il successo internazionale del brand che ha così deciso di progressivamente dalle collezioni l’uso della pelliccia animale confermando il rispetto dell’ambiente e adesso anche degli animali. Una decisione arrivata però anche alla luce della scelta da parte degli acquirenti di prodotti etici visto che i consumatori sembrano essere sempre più attenti alle proprie scelte.

Anche Donatella Versace dice addio alle pellicce e lo fa attraverso un’intervista rilasciata al magazine online dell’Economist “1843”.

Pelliccia? Ne sono fuori. Non voglio uccidere animali per fare moda. Queste le dichiarazioni della stilista che in sostanza ha annunciato anche la scelta di Versace di adottare il no fur emulando la scelta di celebri brand di moda. E anche se non sono state fornite dichiarazioni e dettagli ulteriori sull’anno di dismissione delle pellicce vere, la scelta della Versace è stata già ampiamente condivisa e accolta con calore dagli animalisti. 

PETA Stati Uniti ha organizzato interruzioni di sfilata, proteste e una campagna blitz del 2006 in un’epoca quando il nome di Versace era sinonimo di pelliccia, perciò questa notizia è molto ben accolta. La realizzazione di Donatella che è sbagliato prendere a bastonate gli animali e ucciderli con scariche elettriche per la pelliccia è un punto critico per la campagna a favore della moda senza crudeltà, e la PETA non vede l’ora di vedere prossimamente un divieto dell’uso delle pelli da parte di Versace.

Ha dichiarato Mimi Bekhechi direttore dei programmi internazionali di PETA.

Con la scelta fur free di Furla e quella annunciata di Versace, che rende ancora più corposa la lista delle maison attente alla sensibilità animalista , si ribalta finalmente il paradigma sul quale per secoli si è basata l’industria della moda. L’utilizzo del corpo degli animali per il confezionamento dei capi di abbigliamento diventa di giorno in giorno sempre più antieconomico, perché i consumatori non ne vogliono più sapere di acquistare prodotti fabbricati sul dolore e sulla sofferenza di altri esseri viventi. 

È stato il commento di Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa.

 

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