Abiti da sera prêt-à-porter scelti come abiti da sposa: è trend mania

abiti bianchi pret a porter usati come abiti da sposa

Esiste da qualche anno nella moda un nuovo trend che vede sempre più donne rivolgersi, per il loro giorno più bello, a griffe di prêt-à-porter , scegliendo non tra linee sposa appositamente create, come quella di Alberta FerrettiMax Mara, dai prezzi contenuti e dalle linee semplici, ma tra abiti da sera proposti normalmente in collezione.

Se c’è un abito bianco o color avorio o ghiaccio,  corto o lungo che sia, dalla linea morbida e sinuosa, sempre più future spose lo scelgono per il loro giorno più bello. Durante l’evento aggiungeranno qualche dettaglio prettamente matrimoniale, come ad esempio il velo, dei guanti di raso o anche un’applicazione di décor preziosi lungo il bordo, meditando poi di togliere tutto e riciclare il loro abito nuziale come abito da cocktail o da sera.


Chi lo compra lungo, in genere, se lo fa poi accorciare anche sopra il ginocchio, pronta a scatenarsi a party ed occasioni speciali. Un abito davvero per sempre, dunque, che di certo non finirà in un polveroso baule. Un trend dettato da un senso di praticità e non solo dalla crisi che costringe a non comprare più abiti costosissimi e importanti da indossare una sola volta, bensì qualcosa di più semplice e sfruttabile nel tempo.

Oggi sempre più donne di tutte le età per il giorno più importante della loro vita si avventurano nelle boutique più belle del centro, certe di trovare l’abito perfetto che potrà anche costare abbastanza, ma non tanto quanto quello degli atelier sposa. D’altronde è vero che nelle sfilate di prêt-à-porter si vedono tanti abiti deliziosi che opportunamente accessoriati possono benissimo trasformarsi in un wedding dress con i fiocchi. Basta vedere, ad esempio, le ultime collezioni autunno-inverno 2011712 di Versace o di Blumarine per rendersene conto.

Si tratta di un trend che qualche griffe, proprio vedendosi arrivare in negozio tante ragazze interessate a comprare abiti da sera in nuance neutre, ha subodorato correndo ai ripari e lanciando linee Bridal dai costi contenuti e dalle linee semplici. Il risultato è che molte clienti continuano a scegliere il prêt-à-porter evitando di confessare che quell’abito servirà loro per il matrimonio.

Preferiscono parlare di un’occasione speciale o limitarsi a dire che saranno damigelle d’onore e che la sposa ha voluto appositamente che si vestissero in colori chiari, come Pippa Middleton il giorno del matrimonio della sorella Kate con William d’Inghilterra. Il prêt-à-porter in questa maniera continua ad erodere lo spazio di manovra, già esiguo, rimasto alla haute couture. Ma che farci? È la moda bellezza!