Isabella Rossellini si racconta su Marie Claire

Abbiamo parlato l’ultima volta dell’attrice Isabella Rossellini in occasione della special edition per Bulgari. Ora la ritroviamo su Marie Clair per un intervista che parla dellla sua carriera come modella in America.

In passato essere sposata con Martin Scorsese non bastava a farmi sentire integrata. Fare la modella è stato il modo per entrare nella vita – professionale e non – in America. Quand’ero giovane poi mi chiedevo: perché sulle riviste non ci sono modelle di 50-60 anni? e poi, come sarà arrivare a quell’età?. Adesso che ci sono, beh: è meglio del previsto. Si parla troppo di rughe e non della libertà che si acquista, dopo aver passato la vita a dover sempre dimostrare qualcosa a qualcuno: ai genitori, a te stessa, al mondo del lavoro.

Una filosofia che sembra essereil segreto della sua straordinaria bellezza.
Poi parla delle modelle over-age che non trovano spazio nei set fotografici degli stilisti che prediligono modelle sempre più giovani:

Alla mia età è difficile trovare designer che vogliano realizzare abiti per le mie coetanee. Pensano solo alle giovani, ma come facciamo noi a portare quelle gonne così corte? Alla fine ti affezioni ai pochi brand che si rivolgono a tutte le donne. E capisci che devi rifarti i grandi classici di icone come Jackie Onassis, Maria Callas. O mia madre[n.d.r: Ingrid Bergman, famosa attrice degli anni ’50]

Aver dato il volto e il nome a una delle più belle It Bag le da la notorietà di giudicare la forza dissuasiva del testimonial rispetto alla top model del momento, sottonineando come la celebrities “è una scorciatoia per raccontare una storia perché il testimonial stesso racconta una storia”.

Infine Isabella Rossellini ha modo di parlare del suo ultimo film in concorso a Venzia dal titolo La solitudine dei numeri primi:

È stata una bella esperienza. Il cinema italiano è pieno di giovani talenti. E, in più, ho amato molto Torino, la città dov’è girato il film.