Elena Mirò Art & Fashion: workshop alla Reggia di Venaria Reale

Arte e Moda, Alba e Miroglio, Elena Mirò e l’artista Pinot Gallizio: una reinterpretazione di quest’ultimo di una delle sue opere più incisive e apprezzate, la sfida creativa di 12 emergenti, l’uso di tessuti della Miroglio Textile. Tutto questo nella suggestiva location della Reggia di Venaria con i suoi spazi prestigiosi e la sua mostra “Moda in Italia. 150 anni di eleganza” a fare da cornice.

Questi gli ingredienti che hanno animato “Elena Mirò Art & Fashion. A creative workshop”. Il workshop ha visto coinvolti 12 fashion designer emergenti che ispirati dall’opera “La Notte Barbara” di Pinot Gallizio, ideatore negli anni ’50 del noto “Manifesto della pittura industriale”,  hanno realizzato un outfit del tutto nuovo.

A guidare la realizzazione,  la stilista e artista torinese, Pietra Pistoletto. Le dodici creazioni sono state sottoposte al giudizio di una giuria composta, tra gli altri,  da Franca Sozzani, Direttrice di Vogue Italia, Elena Miroglio Responsabile Strategie del Gruppo Miroglio e Pietra Pistoletto.

Il vincitore di questa edizione è risultato lo stilista torinese Matteo Thiela che oltre a un premio in denaro avrà la possibilità di esporre la propria creazione in uno dei negozi più esclusivi di proprietà Elena Mirò. La serata è stata anche animata dalla suggestiva performance canora del duo “Musica Nuda” con la portentosa voce di Petra Magoni.

Una kermesse ricca di eventi a partire dal un convegno d’apertura che ha affrontato il tema del connubio tra arte e moda, inquadrando quello scenario da cui sono partiti i fashion designer per reinterpretare, in chiave moda,  l’arte di Pinot Gallizio, per capirne l’opera e poter trarre l’ispirazione cromatica e creativa.

Al convegno sono intervenuti Elena Miroglio, il Presidente del Gruppo Miroglio Carlo Callieri, la storica dell’arte Maria Teresa Roberto e la responsabile del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Anna Pironti.

Non si può non sottolineare che la moda curvy che si avvicina all’arte è un po’ come ritornare ai canoni della bellezza così come li concepivano Botticelli o Botero.