Julienne Moore scandalosa a Venezia. Ma sarà vero?

Ricordate la campagna Bulgari con protagonista una strepitosa Julienne Moore, di cui vi avevamo parlato solo qualche mese fa?

Se avete inteso ciò di cui vi sto parlando oppure necessitate un rimando al link – eccolo! – allora capirete tutto lo stupore per l’inappropriato polverone che si sta sollevando a Venezia per un suo megaposter in posa audace e rivestita solo di una borsa Bulgari.

Ma perché, cosa é successo?
Per i non informati, in breve, la storia é questa: un gigantesco cartellone pubblicitario mostra Julianne Moore, la rossa attrice americana, in posa, nuda come mamma l’ha fatta, con una borsa di Bulgari e una coppia di cuccioli di leone.

Il poster é stato censurato perché considerato “inappropriato” per il decoro della pittoresca città lagunare, la stessa balzata in questi giorni agli onori della cronaca per l’inaugurazione della nuova Biennale e per un incendio scatenatosi in una delle chiese della Laguna e che avrebbe lesionato una tela del pittore Tiziano.

Tanti fatti, molte polemiche, una sola città, Venezia, che a questo punto sembra essere alla disperata ricerca di uno spotlight e come di un pretesto per aizzare ancora un po’ di brace sul fuoco.

Ma prima dei commenti, ecco le dichiarazioni e i fatti.

La pubblicità Bulgari con la Moore desnuda doveva venire esposta agli occhi di tutti nella centralissima Piazza San Marco, e, più precisamente, coprire il magnifico Palazzo Ducale, uno dei simboli della Serenissima che si affaccia su Piazza San Marco e la laguna di Venezia – con buona pace dell’erario comunale.

“Troppo audace” secondo il neo eletto sindaco della città, Giorgio Orsoni: per questo il maxi cartellone sarà sostituito con delle immagini meno piccanti di Miss Moore completamente vestita e rivestita di gioielli Bulgari. “Una pubblicità che mostra una donna nuda su un divano non è appropriato per Piazza San Marco“, ha detto Orsoni ai giornali italiani.

“Ho tenuto conto del fatto che Venezia è una parte del mondo reale … ma non possiamo accettare queste immagini in stile hollywoodiano, ” ha detto Marino Folin, presidente della Fondazione di Venezia.

“Ci sono gli sponsor intelligenti, e abbiamo bisogno di vivere con la pubblicità che fa per Venezia, non Times Square”.

Sante parole che dimostrano una – sia pur rara – attenzione delle istituzioni verso i monumenti nazionali e l’istruzione al Bello anche se, a questo punto, la domanda sorge spontanea: se così valesse davvero per tutti, non ci sarebbero da rivedere anche altre pubblicità decisamente più esplicite, volgari e non attinenti con il prodotto pubblicizzato, con le quali veniamo letteralmente bombardati ogni volta che apriamo un giornale o accendiamo una TV?

E “queste pubblicità” non sono solo per gli utenti di San Marco, ma hanno un’esposizione a 360°, e non recano le firme di due maestri della fotografia come la coppia di fotografi Mert Alas e Marcus Piggot

Insomma, io ho detto la mia, e voi che ne pensate?