London Fashion Week 2012: Vivienne Westwood Red Label

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Vivienne Westwood è una delle più eccentriche designer che siano mai esistite. Dopo Coco Chanel, in un mondo come sempre dominato dagli uomini, sono poche le stiliste donne che non solo riescono ad emergere, ma anche a riuscire a lasciare una tracci eterna di se. In un certo senso la divina sacerdotessa del punk sopravvive alla sua stessa gloria che sarà eterna e imperitura e davanti a lei c’è davvero da fare un bell’inchino reale, come quelli che gli inglesi come lei fanno davanti alla Regina.

Poliedrica, eclettica, trasgressiva e rivoluzionaria. Vivienne Westwood, la cui linea principale oggi sfila a Parigi, è tutto questo, ma anche molto di più perché lei è una di quelle “larger than life”, come si fa a comprimerle in qualche definizione? Madame Westwood ha fatto la storia della moda, andando dritta per la sua strada, sempre contromano, pericolosamente, e controcorrente, coraggiosamente. Profondamente anarchica e punk nell’animo, è una donna molto colta e raffinata. Oltre ai Sex Pistols cui fu molto vicina dal folgorante inizio alla tragica fine, è sempre stata una grande esperta di sonorità underground tanto da usare sempre un dj durante le sue sfilate, dei veri (fashion) show!


Oggi è molto presa dalle problematiche ambientali e con la sua moda cerca di lanciare messaggi forti perché lei viene dal punk, dalle t-shirt sdrucite e strappate che inneggiavano a un mondo, diverso e un po’ perverso, sicuramente nuovo e rivoluzionario e sa come far parlare di se l’opinione pubblica come nel 2005  quando contro l’asse Bush-Blair si impegnò nella difesa dei diritti civili producendo le famose t-shirt con la scritta “I am not a Terrorist. Please don’t arrest me” che andarono a ruba.

Oggi si fregiano dell’etichetta Westwood quattro linee di abbigliamento: Gold Label, Men, Anglomania e, soprattutto, Vivienne Westwood Red Label che ha appena sfilato a Londra durante la fashion week in questi giorni e che, delle quattro, è sicuramente la più interessante da seguire, se non altro perché sfila laddove tutto è cominciato, Londra, città stregata, dark, cupa, borghese e vittoriana, che ha rivoluzionato per sempre la storia della moda e della musica del Novecento e continua a farlo ancora oggi, sempre in competizione con New York perché si sa, gli americani hanno e avranno sempre nei confronti degli inglesi, da cui discendono, un insuperabile complesso di inferiorità e guardando donne come Vivienne Westwood si capisce bene anche il perché.