Ethical Fashion Africa, le borse solidali di Vivienne Westwood

 

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La miglior forma di beneficenza non è tanto l’elargizione di denaro, quanto le strategie che coinvolgono i destinatari dell’iniziativa: ad esempio, più che limitarsi a stanziare fondi per costruire una scuola in Africa, sarebbe meglio assumere il personale locale per edificarla e organizzare corsi di formazione e training per i futuri insegnanti.

E’ più impegnativo, ma allo stesso tempo coinvolgente ed educativo, fare insieme piuttosto che lasciar fare dopo aver firmato un assegno: l’eccentrica e geniale stilista britannica Vivienne Westwood ha pensato bene di coinvolgere alcune donne africane per realizzare le borse della collezione autunno inverno 2012, andando personalmente sui luoghi e creando anche, per l’occasione, una campagna singolarmente affascinante, diretta dal fotografo Juergen Teller.

Con la collaborazione dell’organizzazione International Trade Center, la Westwood ha ideato una serie di accessori e borse con materiali di riciclo che hanno un’anima viva e pulsante: il coinvolgimento delle donne africane aggiunge un plus all’oggetto, che da mera borsa si trasforma in simbolo di riscatto.

La manualità e la bravura di queste ragazze è solitamente offuscata e imbrigliata dalla povertà e dalla conseguente impossibilità di realizzare il proprio talento. Uno dei meriti della stilista è sicuramente aver dato l’occasione di mettere alla prova questa creatività nascosta.

Le borse di Ethical Fashion Africa rappresentano un modo diverso e costruttivo di promuovere la sensibilizzazione verso i paesi poveri, senza limitarsi ai soliti fumosi discorsi pieni di banalità buoniste, ma impegnandosi in prima persona per fare qualcosa a livello tangibile.

Le borse sono prevalentemente in tessuto naturale e canvas, si presentano colorate, morbide e destrutturate, fashion e comodissime: si possono acquistare sul sito del brand della stilista o su Yoox e il prezzo oscilla tra i 130 e i 250 euro circa. Un accessorio glamour e di tendenza con un valore aggiunto prezioso: l’intero ricavato andrà alle comunità africane, per sostenere le politiche del lavoro e garantire così la vera autonomia sociale.