Protezione o discriminazione? Le scuse pubbliche di Dolce&Gabbana per lo scandalo di Hong Kong

le perle di viktorDolce&Gabbana in Cina sta facendo parlare di se e le connotazioni sono tutt’altro che positive, come se la maison non ne avesse avuto abbastanza con la riapertura del tribunale italiano del caso con l’accusa di evasione di tasse. Un episodio ha scatenato l’ira dei cittadini di Hong Kong che hanno protestato fuori lo store invitando Dolce&Gabbana ad andarsene: “D&Go Home“, è il messaggio di uno dei cartelli dei manifestanti.

Tutto ha avuto inizio quando un addetto alla sicurezza della boutique di Canton Road, la strada dei negozi di moda di Hong Kong, ha impedito ad un ragazzo di fotografare la vetrina del negozio. Immediatamente i giornali locali, offesi, hanno pubblicato la notizia sottolineando il fatto che Dolce & Gabbana avesse vietato ai cinesi di Hong Kong di farsi delle foto con la vetrina del negozio permettendolo però ai turisti cinesi e stranieri, che, come noto, sono i più fedeli acquirenti della boutique. La maison ha cercato di correre ai ripari dichiarando che il divieto di fotografare aveva lo scopo di prevenire la contraffazione, e anche in vista della imminente presentazione del nuovo book della casa di moda. Ma se così fosse stato perchè allora il divieto veniva applicato solo per i cinesi di Hong Kong e non per tutti? Di tutta risposta gli hongkongesi hanno preso una dura posizione: “Se Dolce&Gabbana ci discrimina allora dovrebbe spostare in altre città le sue attività”.

Ovviamente lo scandalo non si è fermato qui, sul facebook più di 13.000 persone hanno protestato contro l’accaduto e i cittadini di Hong Kong indignati sono scesi in strada dichiarando che non si sarebbero fermati finchè Dolce &Gabbana non si fosse scusato pubblicamente e così è stato. Dopo più di 10 giorni di protesta la maison, preso atto che furia scatenata era veramente incontenibile, ha deciso di di fare un passo indietro e di scusarsi pubblicamente, con il comunicato stampa diffuso oggi dalla casa di moda “Comprendiamo bene che cio’ che si e’ verificato davanti alla boutique di Canton Road abbia offeso gli abitanti di Hong Kong, e per questo chiediamo scusa. Siamo profondamente dispiaciuti” .

La domanda che ora ci poniamo è la seguente: “ Quale cittadino di Hong Kong comprerá ora nella boutique di Dolce&Gabbana?” Forse nonostante le proteste siano finite Dolce&Gabbana farebbe bene comunque a spostarsi in un altra città.

Credits | straitstimes, giornaledipuglia