Il gruppo Calzedonia è pronto ad acquisire il controllo di La Perla

La Perla - Presentation - Fall 2013 Mercedes-Benz Fashion Week

Il gruppo veronese Calzedonia, cui fanno capo, oltre al brand omonimo, Intimissimi, Tezenis e Falconeri, sta valutando la possibilità di acquisire l’azienda bolognese La Perla, in mano dal 2008 al fondo d’investimento americano Jh Partners. La Perla attraversa da tempo una situazione di forte crisi che l’ha portata a un consistente indebitamento.

Fiore all’occhiello del Made in Italy nel mondo, nonché brand di lingerie e beachwear particolarmente raffinato ed esclusivo, La Perla sta attraversando un momento difficile, superabile solo con la sua acquisizione da parte di un’azienda in piena salute, in grado di risanarla salvando anche il posto di lavoro dei suoi dipendenti. Molto meglio se questa azienda è italiana, come Calzedonia, in grado così di permettere a una griffe storica del nostro paese, come La Perla, di tornare di proprietà italiana. La Perla ha chiuso il 2012 con un fatturato di 110 milioni di euro, in lieve calo sul 2011 e versa da tempo in una situazione difficile.

L’azienda è stata profondamente ristrutturata dopo l’acquisizione nel 2008 da parte dell’americano JH Partners e il suo personale è stato notevolmente ridimensionato. La cassa integrazione speciale per crisi, che scade ad agosto 2013, coinvolge circa 320 dipendenti sui 590 bolognesi. Per gli altri 150 addetti, suddivisi tra Roseto degli Abruzzi e San Piero in Bagno, è scattata la cassa in deroga, mentre il magazzino Resi di Ozzano dell’Emilia (BO), che si occupa della fornitura degli outlet e coinvolge una decina di dipendenti, è stato dato in appalto. Una situazione non facile, ma, purtroppo, nemmeno eccezionale in questi difficili tempi di crisi che stanno prostando gravemente la salute delle industrie made in Italy.

Il gruppo Calzedonia, per chiudere l’acquisto, sta elaborando un piano industriale da discutere con le parti sociali che, pur considerando le difficoltà aziendali e di mercato, ha come obiettivo primario salvaguardare il maggior numero possibile di posti di lavoro nel Comune di Bologna. In totale accordo, quindi, con uno dei punti chiave sui quali i sindacati insistono di più, ossia che l’eventuale nuovo acquirente porti al salvataggio non solo dell’azienda La Perla, ma, soprattutto, dei suoi dipendenti.

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