Stella Jean collezione p/e 2013: il colore e la bellezza di culture lontane

Stella Jean spring summer collection 2013

La moda della giovane stilista Stella Jean è un’autentica esplosione di colori e allegria che illumina di charme e vitalità chiunque abbia la fortuna o di ammirare dal vivo un suo fashion show o, addiritturra di acquistare uno dei suoi vendutissimi capi ed accessori contesi ormai dalle boutique più esclusive del mondo. Stella Jean nella sua collezione p/e 2013 ha un merito immenso: non “occidentalizza”, non rende indossabile dalle sue clienti ciò che nasce ideato in altro modo dalla gente di un luogo lontano. Prendere o lasciare. Accettare o l’altro da noi o la globalizzazione che non lascia più spazio al diverso.


Chi ha ragione nel mondo della moda? Ha ragione chi vende e, anche in questo momento di crisi, i conti di Stella Jean sono in attivo. Nella sua ultima collezione p/e 2013 composta da tubini eleganti, ensamble di camicie e gonne a ruota, giacche strizzate in vita e favolosi abiti da sera con gonna a sirena, c’è una chiara predisposizione e passione per il viaggio, anche mentale, nonchè l’omaggio a stili e culture diverse dalla nostra che si esprime in stampe multicolor, inediti volumi e accessori vistosamente originali che non starebbero male in un museo, ma meglio al collo di una bella donna, vero? Tante sue clienti la pensano così e noi crediamo che abbiano proprio ragione.

Ma qual è la sua storia? Ve la raccontiamo perchè è speciale e perchè l’originalità della sua couture sta tutto qui, in un sincretismo ben riuscito di culture e rispetto per i popoli tutti della terra. Stella Jean è una giovane stilista italo-haitiana i cui abiti rispecchiano la sua doppia identità, in parte europea ed in parte Creola. La cultura Creola è l’unione di due civiltà, l’Africana e l’Europea, che opponendosi si fondono creandone una terza, la Creola. Quando gli elementi costitutivi di una o l’altra sono talmente sedimentati da impedirne l’amalgama, questi si sovrappongono creando un viscerale sincretismo, che per sua natura evoca un “trompe l’œil” ricco di emozioni. La sua prima collezione dedicata ad Haiti si chiamava poeticamente “Still a Goddess” e richiamava l’essenza, la spiritualità e le gestualità delle donne che hanno contribuito alla sua liberazione.

Haiti nel 1804 fu la prima Repubblica nera al mondo, la prima colonia di schiavi deportati ad avere ottenuto l’indipendenza. Un popolo fiero che ha sconfitto le truppe Napoleoniche. “Still a Goddess” racconta la storia di queste schiave finalmente libere. Ed è tramite la loro fierezza, con passo sicuro e sguardo altero, che si innalzano allo stato di divinità femminili e indossano nelle proprietà abbandonate dai ricchi coloni usurpatori in fuga, le loro camicie ed i loro sontuosi gioielli, sfoggiati al collo, quali trofei tangibili di una guerra mai finita. Con questo background alle spalle, Stella Jean ha cercato di rendere giustizia non solo alla bellezza solare della sua gente, ma ha continuato nella sua ricerca quasi antopologica ed etnografica alla scoperta di civiltà lontane di cui non immaginiamo nemmeno come ci starebbero bene addosso i loro abiti. O, forse sì, adesso, grazie al talento della grande Stella Jean.