Maria Teresa Leal, per gli amici Tetê è un ex sociologa che ha a cuore i sogni di riscatto di popolo dimenticato di oltre 150 mila persone, ma Rocinha sebbene sia la più grande è solo una della 700 favelas di Rio de Janeiro.
Ma rappresenta per tutto il mondo la voce dignitosa della povertà che vuole risollevarsi dalla sua condizione di non ascolto.
Il 2010 è l’anno della BIODIVERSITÀ e il brand Yamamay ne contribuisce con una sensazionale iniziativa, YAMAMAY GO GREEN! Il GO GREEN non solo rispetta la natura, ma cerca di sensibilizzare le persone verso il pianeta, prendendosi cura della Madre Terra.
YAMAMAY si fa verde per migliorare il mondo, presentando le proprie iniziative con il WWF, AzzeroCO2, OEKO Tex.
-WWF – Italia e Shopper GO GREEN LIMITED EDITION
Yamamay sostiene con la propria donazione i progetti di conservazione del WWF all’interno dell’oasi di Macchiagrande (Roma).
WWF promuove l’utilizzo del cotone organico: aggiungendo 1 euro ad un acquisto di 49 euro in tutti i punti vendita Yamamay, si potrà ricevere la Shopper GO GREEN LIMITED EDITION in cotone organico e contribuire con Yamamay alla tutela della natura.
Il prossimo 11 Marzo 2010 Londra sarà la capitale della moda sostenibile grazie all’Ethical Fashion Show.
La William Morris Gallery ospiterà infatti le ultime collezioni di alcuni eco-designer.
La collezione Adidas by Stella McCartney, per l’estate 2010 ha deciso di ampliare la sua linea introducendo modelli sportivi per il triathlon ed il ciclismo.
La nuova collezione, estremamente femminile, è una simbiosi tra funzionalità ed eleganza, grazie all’unione della tecnologia Adidas e la creatività di Stella, da cui sono nati dei prodotti in cotone coltivato biologico al 100 per cento e calzature realizzate con materiali eco sostenibili.
Stella McCartney, parlando della collezione ha detto:
Questa collezione continua a riscuotere un enorme successo e sono entusiasta dell’inserimento delle nuove categorie del triathlon e del ciclismo. Cerco sempre di spingermi oltre e questa nuova collezione offre tutto ciò di cui gli sportivi hanno bisogno attualmente: è bella, di tendenza e super sportiva! Dal punto di vista tecnico, entrambi gli sport di nuova introduzione sono entusiasmanti, estremamente individuali ma comunque animati da uno spirito decisamente agonistico, e uniscono uno stile urbano a uno più legato alla vita all’aria aperta, un aspetto fondamentale per me
La kermesse Altaroma, mette d’accordo la moda etica e l’alta moda, due tipologie di vedere e vivere la moda in maniera differente.
Il progetto che unisce Haute Couture ed Ethical Fashion si chiama Carmina Campus, nasce dall’unione di idee tra Altaroma e Itc, UNCTAD e WTO, con la partecipazione della CIAL e Iacobucci Hf Electronics, con l’intento di aiutare lo sviluppo economico delle zone più abbattute del continente Africano.
Cosa ne pensate di maglie realizzate con filati ottenuti dal latte? Non è una follia, ma una verità. Il latte, oltre ad essere un alimento buono, completo e sano, ora è entrato a far parte anche della moda grazie al duo Daniele Fiesoli e Paolo Gennari e la linea Milky Wear.
Per la realizzazione della T Shirt in fibra di latte, bisogna prima disidratarlo, scremarlo e grazie alla Bio ingegneria fluidificarlo per la filatura. La fibra ha un’ottima capacità di assorbimento dell’umidità e lascia la pelle fresca e sana senza cattivi odori.
La stilista Vivienne Westwood stringe un accordo con la SIGG, azienda svizzera che realizza borracce in alluminio riciclabili.
L’estrosa stilista, sempre attenta alle tematiche ambientali, ha portato in passerella il tema dell’eco sostenibilità in modo da sensibilizzare tutti i consumatori sui terribili scompensi climatici che creano le bottiglie di plastica.
A proposito di moda ecososostenibile, oggi vi segnalo il nuovo profumo Hugo Boss ” “One Fragrance One Tree”.
Il nome già è tutto un programma: per ogni pezzo acquistato, infatti, verrà piantato un albero nei boschi tropicali di Perù e Bolivia.
Bellissima ed evocativa l’immagine principale della maison, che ha pensato a un soffione da cui volano leggere bottigliette di profumo.
Ai nastri di partenza Pitti Immagine Uomo, giunta alla sua 77ma edizione, ci offre una nuova location all’insegna della sostenibilità e di un design innovativo.
Agostino Poletto, vice-direttore generale di Pitti Immagine ci spiegna gli aspetti architettonici della grandiosa opera:
Abbiamo chiesto a Patricia Urquiola un progetto che cambiasse radicalmente il modello fieristico standard all booths e che fosse coerente con i più avanzati sistemi di consumo e distribuzione della moda.
Il suo intervento parte a questa edizione con il Piano Inferiore del Padiglione Centrale, puntando su spazi aperti alle più moderne combinazioni di abbigliamento, accessori, stili di vita, consumi culturali e intrattenimento. E’ un progetto che apre prospettive inedite per la community che si incontra a Pitti Uomo.
Sembra finalmente trovare il verso giusto il tortuoso cammino del Made in Italy verso la tutela di un marchio minato da una concorrenza non sempre leale esercitata dai mercati emergerti.
Dopo la notizia di poco tempo fa, accolta con grande soddisfazione da tutti gli operatori, su una legge al vaglio dell’approvazione sulla tutela del Made in Italy, arriva un’altra importante ratifica che estende per altri 15 mesi le misure antidumping nel settore delle calzature in pelle e cuoio.
Se siete amanti delle cose particolari, un mix tra lusso eleganza, innovazione e ecologia, ecco una stilista promettente Svedese, Camilla Wellton.
Ogni indumento che lei realizza, su disposizione del cliente viene anche realizzato con materiali ecologici, esclusivi ed originali, realizzati su misura presso gli atelier di Stoccolma e eco sostenibili.
Vivienne Westwood è da sempre un’attivista dell’ ambiente e una supporter della moda ecosostenibile.
Per questo, la sua ultima creazione è una t-shirt dal motto inequivocabile: ACT FAST/SLOW DOWN and stop climate change.
Non una maglietta qualunque ” a effetto”, ma una limited edition creata in collaborazione con Anvil Knitwear, brand di sportswear ecofriendly.
L’obiettivo? Fermare la deforestazione e dare un segnale di partecipazione ai problemi dibattuti in questi giorni alla Conferenza delle Nazioni Unite di Copenaghen.
Cosa c’è di più ecosostenibile di una sfilata di capi realizzati interamente con ortaggi, fiori, frutti e foglie?
Probabilmente niente. Almeno, niente dalla eco così vasta come quella ottenuta dalla designer Nataly Jojoa, creatrice della nuova moda “biofashion”.
In tempo di moda ecosostenibile, ecco KIN, un nuovo brand che punta ad essere di grande tendenza, naturalmente nel rispetto dell’ambiente.
Un modo per camminare con stile e a “impatto zero”. Forse la linea non vi sembrerà molto originale, ma vi assicuro che il nome lo è.