Fast Fashion, in Francia si studia una legge per contrastare tale trend di moda

Quanti utenti hanno ormai deciso di puntare sul Fast Fashion, una sfrenata e smisurata pratica di acquistare prodotti di abbigliamento su siti cinesi a prezzi davvero stracciati. Questo trend è ormai diventato incontrollabile, con un sovraccarico impressionante di questa merce, praticamente usa e getta, che ha un impatto ambientale devastante.

Siti come Shein si sono ritrovati in poco tempo a fatturare miliardi di dollari, con una crescita esponenziale che però mostra dei lati oscuri e che in Francia hanno intenzione di smascherare.

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Le gravi violazioni del Fast Fashion

Il Fast Fashion è dannoso per la moda, ma anche per l’ambiente, perché riuscire ad acquistare qualsiasi tipo di abbigliamento con pochi euro, ne crea un accumulo eccessivo che diventa poi complicato smaltire. Sono insomma prodotti usa e getta, proprio perché peccano in qualità e sono anche piuttosto dannosi per la salute dell’uomo. In Francia si è deciso di porre un limite importante a questo trend del Fast Fashion, visto come questa sovrapproduzione di vestiti, che giunge dall’Asia violando tutta la normativa ambientale, sia davvero considerata drammatica.

I deputati francesi evidenziano infatti come lavoro forzato, violazione dei diritti umani, inquinamento e mancanza di trasparenza nella filiera siano caratteri spesso comuni e ricorrenti tra le industrie del Fast Fashion. Ci sono quindi troppi aspetti negativi in questo tipo di mercato online che invece non ha fatto altro che arricchire aziende cinesi che lavorano non rispettando diritti umani e l’ambiente. Proprio su questo concetto si sta preparando in Francia un disegno di legge contro il Fast Fashion, limitando questo sovraccarico di abbigliamento di scarsa qualità proveniente dalla Cina.

Nel 2022 è emersa un’indagine di Greenpeace sui prodotti Shein, evidenziando come il 15% dei prodotti presenti sostanze chimiche pericolose sopra i livelli di legge. C’è poi da sottolineare anche il modo in cui sono sfruttati questi lavoratori cinesi, costretti a turni infernali e ad una paga davvero misera. Un vero e proprio lavoro forzato al quale bisogna mettere un freno.

In Francia arriva la legge contro il Fast Fashion

Non si parla quindi solo di rischi ambientali, ma anche di violazione dei diritti umani. Il Fast Fashion deve quindi essere limitato ed in Francia la deputata Anne-Cécile Violland ha proposto un disegno di legge a riguardo. L’obiettivo è creare una legge che imporrà penalità crescenti sui prodotti del fast fashion. Entro il 2030 i costi per la vendita di questi capi di abbigliamento saliranno fino a 10 euro (8.56 sterline) per ogni articolo venduto, nel limite del 50% del prezzo di vendita. Una manovra studiata per colpire le aziende del fast fashion istituendo penalità volte a “compensare” l’impatto ambientale di questi prodotti da un lato e a limitare i profitti delle aziende dall’altro.