Gucci firma con il Ministero dell’Ambiente un accordo per l’ethical fashion

Dopo aver sfilato alla Milano Fashion Week presentando una donna altera e aristocratica, degna erede delle Marella Agnelli, Jackie Kennedy e Marisa Berenson di una volta, sublimi icone del jet set internazionale, Gucci, oltre che nella moda si impegna anche sul fronte ambientale.

Obiettivo? Monitorare e ridurre l’impronta di carbonio e quella etico-sociale dei prodotti della maison fiorentina. Questo il senso dell’accordo siglato a Palazzo Mezzanotte a Milano dal Ministro dell’Ambiente, Corrado Clini e il presidente e Ceo della griffe Gucci, Patrizio di Marco.

Gucci e’ il primo brand di un certo livello del sistema moda Italia ad aver aderito a questo importante progetto del Ministero dell’Ambiente, ma non è da solo. Per fortuna nel nostro Paese c’è chi guarda anche all’etica e non solo al profitto. Così si contano ormai oltre settanta aziende italiane che hanno già aderito, non solo con una semplice firma con il Ministro Clini, ma con atti concreti verificabili in modo tangibile nella loro produzione.

Tra l’altro, il Governo ha già stanziato 470 milioni di euro per fare credito a tasso agevolato a tutte quelle imprese che vogliono fare investimenti nelle loro aziende per ridurre sensibilmente il loro impatto ambientale. Domani stesso, sempre a Milano, il Ministro Clini firmerà un analogo accorgo con Benetton e, come si vede, l’elenco delle griffe che hanno compreso che il futuro della moda sta nell’ethical fashion, si allarga sempre più.

Lo scopo del Ministero dell’Ambiente è far sì di arrivare a fine anno con sempre più aziende impegnate a consolidare le metodologie di produzione certificate dal Governo e in linea con gli standard internazionali. Inghilterra e Francia, infatti, siglano questo tipo di accordi con le loro imprese già da molto tempo e, purtroppo, l’Italia si dimostra ancora una volta fanalino di coda. Ma non è tardi per recuperare. Speriamo che altre imprese italiane, e non solo le medio-piccole e familiare, ma anche i colossi del lusso, prendano esempio dai loro colleghi e prendano a cuore questo progetto.

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