Gucci perde la causa contro Guess per l’accusa di contraffazione del logo

Claudia-Schiffer-guess

Si è conclusa, dopo più di 3 anni di battaglie giudiziarie, la guerra in tribunale tra Gucci e Guess. Oggetto del contendere il logo ‘square G’ che, stando all’accusa di Gucci, il marchio americano Guess avrebbe imitato, stampandolo su molte delle sue creazioni. Il Tribunale di Milano ha rigettato tutte le richieste del brand fiorentino, escludendo qualsiasi diritto di esclusiva di Gucci sul logo ‘square G’.

Tutto è iniziato nel 2009 quando la maison fiorentina citò in giudizio Guess accusandola “di aver posto in essere una vastissima e premeditata attività parassitaria di contraffazione dei marchi più noti ed emblematici” della griffe italiana. La decisione dei giudici milanesi è stata accolta con soddisfazione dallo chief executive officer di Guess, Paul Marciano, mentre Gucci ha annunciato che ricorrerà subito in appello, visto il precedente favorevole riscosso negli Stati Uniti, dove aveva già promosso in precedenza un analogo giudizio che si era concluso nel 2012 con la condanna di Guess da parte della Corte Distrettuale di New York a un risarcimento di circa 4.600.000 dollari a favore della griffe italiana.

Risarcimento ora annullato, anche se, in realtà, Gucci pretendeva da Guess ben 220 milioni di danni. Per mesi Guess ha cercato un accordo consensuale per evitare la corte italiana dove gli si contestavano pretese contraffazioni e atti di concorrenza sleale. Ma Gucci ha fatto muro ad ogni richiesta di venire a patti, con la volontà, dopo la vittoria americana, di chiudere la partita in tribunale anche a Milano.

Ma non solo ha perso. Il Tribunale ha anche dichiarato la nullità di alcuni dei marchi di Gucci aventi ad oggetto il cosidetto “diamond pattern” con logo “G” ed il disegno “Flora”. In particolare, la nullità riguarda 3 marchi italiani, 2 marchi comunitari e 2 marchi internazionali estesi all’Unione Europea. La sentenza pronunciata dal Tribunale di Milano ha, in pratica, respinto tutto le domande di Gucci escludendo categoricamente qualsiasi possibilità di confusione, anche solo ipotetica, tra i prodotti ed i marchi di Gucci e quelli di Guess, riconoscendo la notorietà del marchio americano, famoso a prescindere dal logo somigliante o meno con quello della griffe italiana.

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