Dogs Bag Gilli per Liberdog: una borsa per gli amici a quattro zampe

Se siete patiti di borse, non potete non aver sentito parlare di Gilli, la casa di moda famosissima per le sue borse dalle forme e stampe originali (quelle con il dado o a forma di bassotto sono state un must-to-have degli ultimi inverni, ricordate?!).

Ma c’é di più. Gilli é da sempre una maison dal forte credo ambientalista ed animalista, schierata a favore di molte buone cause, come quella della lotta contro l’abbandono dei cani.

Per questo motivo, per questa estate e non solo, ha proposto una bellissima borsa in stile Kelly Hermés. Si chiama Dog  Bag, ed il nome é tutto un programma.

La sua particolarità? L’iconografia storica della maison – il bassotto – in compagnia di altri quattro amici a quattro zampe zompettanti felici.

Il motivo? Semplice. Gilli desiderava proporre un accessorio alla moda ma al contempo etico.

Sì perché quanto ricavato dalla vendita delle Dogs Bag Gilli sarà devoluto a Liberdog, l’Associazione che intende smuovere l’opinione pubblica in favore della tutela e della salvaguardia degli animali e dell’ambiente.

“Abbiamo realizzato una borsa molto glamour e pratica, le cui applicazioni raffiguranti cani di diverse razze e taglie, sono cucite rigorosamente a mano – ha spiegato Cinzia Caprioli, Direttore Commerciale di Gilli – “Pensiamo sia doveroso cercare di sensibilizzare le persone sul grave problema dell’abbandono degli animali domestici, che ogni estate si ripresenta con allarmante ciclicità.”

E Liberdog? l’Associazione è nata a febbraio 2010 e provvede ai trovatelli pelosini, anche a distanza, fornendo cure, pasti, alloggio e adozione, il tutto grazie al lavoro di una equipe di volontari.

Se vi abbiamo smosso il cuore, oltre che gli occhi, sappiate che potete acquistarla a Roma, nella boutique di Piazza di Spagna 1, mentre a Milano Gilli dedicherà una delle vetrine della boutique di Via della Spiga 5 all’installazione dell’artista Fabrizio “Bixio” Braghieri dal titolo ESODOG.

Si tratta di una classica cuccia di cane a forma di casetta con la scritta “chiuso per ferie”. Il desiderio dell’artista era mosso dalla volontà di denunciare il deprecabile fenomeno dell’abbandono dei cani: per farlo, nel pieno stile del romanzo di Orwell, “La fattoria degli animali”, ha pensato a una vera ribellione dei nostri amici a quattro zampe che fanno i bagagli e chiudono per ferie.

Un’ottima idea, che ne dite!?