Pierre Cardin: non decolla il progetto del Palais Lumière a Venezia

Nonostante gli anni e nonostante la pendenza che ogni anno aumenta sempre impercettibilmente un po’ di più, la Torre di Pisa dal dodicesimo secolo è uno dei monumenti italiani più stabili e amati in assoluto. Peccato che lo stesso non si possa dire delle opere contemporanee, come il “Palais Lumière” di Pierre Cardin a Venezia che corre il serio rischio di non vedere mai la luce. Le committenze non più quelle di una volta…

Non esistono più principi illuminati disposti a fare del mecenatismo quasi un punto d’onore per la loro reputazione e per la loro città. Di certo, almeno secondo l’amministrazione veneziana, Pierre Cardin, stilista italiano naturalizzato francese, non è tra questi, visto che si è appena ritirato da un affare di ben 2 miliardi di euro. Tutto è iniziato tempo fa con l’intenzione dello stilista di realizzare in un’area di 40 ettari a Porto Marghera una torre imponente di ben 65 piani, così maestosa e avveniristica da sembrare essere stata catapultata direttamente da Dubai e, quindi, assolutamente fuori contesto in una città come Venezia.

In ogni caso l’ambizioso progetto, osteggiato da numerose associazioni di tutela del patrimonio e dell’ambiente, sembra sia ormai del tutto compromesso per via delle molte incomprensioni tra le istituzioni, il Comune e lo stilista francese. La stampa locale ha scoperto a fine dicembre che il designer non aveva comprato, come invece si era impegnato a fare, i terreni situati nella zona industriale tra Mestre e Venezia, destinati ad accogliere questo complesso immobiliare su una superficie totale di 250.000 metri quadri che doveva ospitare alloggi, ristoranti, centri di ricerca e installazioni sportive.

Questo passo indietro sarebbe dovuto alla mancata certezza di poter realizzare l’opera. Lo stilista, trevigiano d’origine ma parigino d’adozione, teme in effetti, come riportato dalla stampa veneziana, che il suo progetto possa essere bocciato dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali, viste anche le molte polemiche scatenate da intellettuali come Dario Fo che ha lanciato un appello al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per la salvaguardia della Laguna di Venezia.

Giorgio Orsoni, sindaco di Venezia e grande sostenitore del progetto, ha espresso il suo disappunto presso la stampa locale per il mancato acquisto delle aree, definendo “inaffidabile” Pierre Cardin che doveva investire due miliardi nel progetto e non è riuscito nemmeno a trovare 20 milioni per i terreni su cui costruire il complesso. Una considerazione, quella di orsoni, alquanto opinabile, conoscendo l’immenso patrimonio del couturier. Comunque, chi avrà ragione? Gli ambientalisti, l’amministrazione veneziana che vede sfumare un’interessante occasione di business o Pierre Cardin che, forse, giustamente non se la sente di impegnarsi economicamente in un progetto che potrebbe molto probabilmente non avere alcun futuro?

Photo Credit | palaislumiere.eu