Rihanna fa causa a Topshop, 5 milioni di dollari per una t-shirt

Rihanna's "Diamonds" World Tour - New York, NY

Rihanna è sulla cresta dell’onda ormai da un paio d’anni, il suo stile è tra i più copiati ed apprezzati in tutto il  mondo. Sarà stato per questo motivo magari che il brand Topshop ha deciso di approfittarne, utilizzando l’immagine della pop star per creare una linea di t-shirt low cost. La cantante ha fatto causa al marchio per essersi appropriato della sua immagine senza permesso.

Prendete una star di fama mondiale, aggiungete un brand low cost amato da tutti, unite delle t-shirt stagionali ready to wear ed avrete la perfetta ricetta per un disastro dalle proporzioni gigantesche. Stiamo parlando del pessimo affare sviluppatosi tra Topshop e Rihanna. In realtà la parola affare non calza a pennello con questa storia, in quanto il marchio ha deciso lo scorso anno di utilizzare un’immagine della cantante pagando i diritti solamente al fotografo. Rihanna non è stata dunque avvertita della produzione di queste t-shirt con il suo volto, nessuna comunicazione scritta è stata consegnata alla pop star la quale, ovviamente, non ha dato il suo consenso all’operazione marketing.

Dopo un anno intero di trattative, che non sono mai andate a buon fine per nessuna delle due parti, la cantante ed i suoi legali hanno preso la decisione di citare in giudizio Topshop per la somma di 3.890.000 euro, come risarcimento per l’utilizzo improprio della sua immagine. La denuncia arriva dall’ Alta Corte di Giustizia, ovverol’organo giudiziario della massima importanza nel Regno Unito. Questa situazione può costituire un precedente anche se in questo paese vi è già il cosiddetto “diritto di pubblicità” il quale vieta, in generale, di usare il nome o l’immagine di una persona per scopi pubblicitari o commerciali senza previa autorizzazione scritta.  Rihanna è al momento un’icona di stile (al pari di Pharrell Williams in ambito maschile), lo dimostra la sua capsule collection per River Island, pensata ed ideata dalla cantante, senza alcuna violazione d’immagine o privacy.

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