Roberto Cavalli padrino della fashion week di Tel Aviv: molta politica, poco glamour

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Si moltiplicano nel mondo le fashion week e le settimane della moda, ospitate in città così diverse tra loro per pubblico, target e stilisti, diventano sempre più numerose, eterogenee e interessanti. A Tel Aviv, (letteralmente “Collina della primavera”), città israeliana sulla costa del Mar Mediterraneo, nonché cuore economico di Israele, ha debuttato la prima settimana della moda dopo l’ultima che si tenne nel lontano 1980.

Icona della stilista  Dorit Bar Or è Ovadia Yosef, un rabbino conservatore che sogna un giorno di vedere circolare per la sua città degli autobus “kosher”, con uomini e donne separati. A lui e al suo estremismo ultra ortodosso si è ispirata questa attrice e designer, portando in passerella abiti pensati per omaggiare lo stile del famoso rabbino che è solito indossare cappotti con foglie dorate. Saranno ‘kosher’ questi capi?


Non lo sappiamo, comunque la stilista in suo onore ha mandato in passerella diversi capispalla molto decorati e preziosi. Un modo, come ha tenuto a precisare a fine sfilata, per rendere omaggio alle sue radici più profonde. Tra l’altro, la stilista ha nel suo atelier un gigantesco ritratto di Golda Meir, prima donna a diventare primo ministro israeliano nel 1969 e donna di polso e carattere, proprio come lei. Politica e mega ritratti di grande personalità del passato legano Dorit Bar Or a La Tovale, designer ultrasessantenne che porta con fierezza la stella di David tatuata sul viso.

La Tovale adora Rabin, che fu ministro proprio di Golda Meir e poi premier noto in tutto il mondo perché firmò nel 1993 gli accordi di Oslo, in seguito ai quali fu insignito del Premio Nobel per la pace. Rabin fu assassinato 16 anni fa. Da allora nella vetrina della sua boutique a Tel Aviv La Tovale ha fatto esporre un suo immenso ritratto commemorativo. Quanta politica nelle sfilate israeliane!

La Tovale, cresciuta in un kibbutz, si è ispirata proprio alle divise da lavoro dei kibbutz, naturalmente in versione couture, impreziosendole di importanti dettagli deluxe e finiture importanti. Più glamour e meno politica e religione da Oum Kalthoum che si è ispirato a Maria Callas per creare abiti grand soirée di grande allure e delicatezza.

In tutto 18 sfilate con ben poco da ricordare francamente se la notizia più interessante è stata la presenza di Roberto Cavalli che ha fatto da padrino alla manifestazione e ha mandato in passerella la sua ultima collezione guadagnandosi una meritata standing ovation.