Roma Alta Moda: Renato Balestra collezione a/i 2012-2013

Dopo interi decenni, rinuncia alla sua mitica nuance, il “Blu Balestra” che tanto l’ha reso celebre in tutto il mondo. Il grande couturier della Dolce Vita abbraccia una nuova stagione della vita durante l’ultima sfilata di alta moda autunno/inverno 2012-2013 in cui nessun abito era del mitico colore, tranne lui stesso che è uscito con una giacca “blu Balestra” al momento di raccogliere gli applausi alla fine della sfilata.

Da un grande come Renato Balestra ci si aspetta sempre moltissimo e il famoso designer, uno degli ultimi grandi maestri dell’alta moda italiana, non delude mai le aspettative e ha presentato straordinari tailleur dalla linea rigorosa e sartoriale, di un’eleganza estrema, che ricordavano molto l’allure di Greta Garbo. Molta pelliccia in passerella per un inverno caldo caldo e sofisticato. Tutte le creazioni di Renato Balestra sono state pensate per una donna che adora vestirsi couture e ama la bellezza di dettagli senza pari. I modelli del geniale stilista sono perfetti per signore molto ladylike, che vogliono sembrare dive e divine in ogni occasione e risplendere di luce e femminilità.

Di certo la parte più amata dal pubblico è stata la serie di minidress, tra cui alcuni molto divertenti neri con boule rossi e i meravigliosi long dress anche molto teatrali con punte da regina della notte e cascate di swarovski scuri per rendere tutto ancora più misterioso. Stupenda la serie di abiti color cipria molto Belle Epoque, ricamati tutti a mano, nel segno di una artigianalità che non ha mai rinnegato le sue origini e la sua altissima reputazione in nome di soluzioni più semplici.

Ogni capo è alta moda e l’alta moda è artigianato, è frutto del prezioso lavoro di straordinarie modelliste, tagliatrici, premiere, ricamatrici. Tutte figure straordinarie che contribuiscono a creare quella magia che poi si concretizza in passerella. Ancora una volta Renato Balestra, che speriamo cambi idea sull’abbandono del suo amato blu per noi della moda cresciuti col mito del “rosso Valentino” e del “blu Balestra”, mentre tutti gli altri colori non hanno mai avuto “paternità certa”, ha saputo dimostrare come sa ruggire un vecchio glorioso leone contro i nuovi micetti della moda che credono di essere innovativi e freschi, ma molto spesso non fanno altro che copiare capi d’archivio dei grandi come Balestra.