Saldi invernali: calendario e previsioni per lo shopping più atteso

Inizia oggi in Campania, Sicilia e Basilicata la tanto attesa stagione dei saldi invernali, già preceduta durante le vendite del periodo natalizio da innumerevoli sconti e promozioni last minute. Poi, da sabato 5 gennaio, sarà la volta dei saldi invernali in tutte le altre regioni.

Quello che ci si attende quest’anno dai saldi è molto più di un colpo di reni da una pericolosa apnea in cui sembra da tempo soffrire il commercio al dettaglio. I saldi per molte griffe rappresentano un’autentica boccata d’ossigeno per rianimare i conti e saldare persino le spese vive della stessa boutique.

Se il Natale, purtroppo, è andato secondo le previsioni con la maggior parte dei consumatori intimoriti a investire più del minimo necessario in spese ritenute voluttuarie o, comunque, rimandabili a tempi, si spera, migliori, i saldi sono l’ultima chance perchè la stagione autunno-inverno 2013 non sia del tutto fallimentare per colpa della crisi economica e del pessimismo che si respira tangibilmente nell’aria.

Secondo i primi dati diffusi da Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media 359 euro per l’acquisto di capi d’abbigliamento ed accessori, per un valore complessivo di circa 6 miliardi di euro. Il settore abbigliamento e calzature rappresentano solo il 18% della spesa totale e sarà guerra senza quartiere tra boutique e retailer low cost, incalzati dalla concorrenza sempre più pressante dei grandi outlet e di un nuovo temibile avversario che ha già mostrato tutto il suo potenziale durante il periodo natalizio: l’e-shopping.

Paradossalmente le vendite in internet durante le Feste non sono mai andate meglio di quest’anno per via delle tante promozioni e offerte disponibili e sembra che le remore che dal vivo colpiscono il consumatore all’atto di acquistare qualcosa di nuovo, cadano come d’incanto quando si trova a fare shopping sul web, come se la sua spesa fosse percepita meno onerosa rispetto a quello che si prova compiendo lo stesso acquisto dal vivo, tirando i soldi fuori di tasca propria invece che inserendo sul pc il codice di una carta di credito.