I tacchi impossibili del Prêt-à-Porter

viktor perlaNon è di certo la prima ne sarà l’ultima volta che una modella cade in passerella, ne abbiamo viste tante e, a volte, ne abbiamo anche parlato, non è di certo un segreto: la caduta fa più notizia che la sfilata in se. Lindsey Wixson a terra sfilando per Versace ed è subito tragedia, dovremmo forse fare i complimenti alle altre che sono rimaste in piedi.

Se la modella cade si potrebbe affermare che non è una vera professionista ma, se stiamo parlando di una delle top, allora sono le scarpe ad essere proprio impossibili. Perchè ostinarsi in un prêt-à-porter a proporre dei tacchi alti a tal punto che neanche chi ci cammina sopra di professione riesce a percorrere la passerella? In parte è il nonsense del prêt-à-porter, se è pronto per essere indossato ma impossibile da essere portato perchè non chiamarlo diversamente?

Molti sono oramai gli stilisti che si sono avvicinati al pubblico presentando collezioni realmente portabili abbinate a scarpe con tacchi non esageratamente alti, tacchetti o flat. Non saranno collezioni scenografiche come altre ma sono proposte realiste per una società nella quale le donne lavorano e corrono tutto il giorno da un luogo all’altro.

Un tacco alto fa più bella qualsiasi donna e qualsiasi look, ma quando lo si può indossare? Rimangono comunque dei pezzi bellissimi forse più oggetti di design che accessori per un look, forse più il riflesso di tempi passati che delle proposte di avanguardia.