Ivo Bisignano si racconta fra Les Poupettes per Fratelli Rossetti

Eā€™ stato definito il Principe della Moda, anzi Il Piccolo Principe considerato che nella sua storia di illustratore e stylist ha sempre mantenuto uno stile fiabesco e un animo ā€œfanciulloā€ regalandoci immagini dā€™autore in collaborazione con alcune grandi maison internazionali.

Ivo Bisignano, di recente, ha cambiato rotta puntando sulla qualitĆ  e sulla lentezza proprio in un periodo dello Stile e dela moda in cui la regola dā€™oro ĆØ velocitĆ  e fast-fashion.

Lui no, non ci sta, e noi di Modalizer lo abbiamo incontrato in occasione del Fuori Salone di Milano 2011, alla presentazione delle sue Les Poupettes insieme a Fratelli Rossetti.

Conoscete le sue bamboline ispirate al gioco di Gira la Moda?

ā€œTutte le mattine, come principesse in una fiaba, si alzeranno, apriranno il loro armadio, sceglieranno i capi da indossare: il ā€œGira la Modaā€ di Fratelli Rossettiā€ ā€“

ĆØ stato il concept del progetto di questo artista poliedrico e completo.

Ecco che cosa ci ha raccontato.

Mi sono sempre chiesta da dove nascano Les Pupettesā€¦

Fondamentalmente Ʃ un retaggio infantile, mi piaceva il fatto che ogni pezzo fosse unico. ƈ come se ognuno si costruisse il giocattolo a propria immagine e somiglianza e quindi non avesse un giocattolo uguale ad un altro bambino, visto che te lo fai tu.

Come mai ha scelto Fratelli Rossetti per il Fuori Salone 2011?

In realtĆ  ci siamo scelti a vicenda. Fratelli Rossetti ĆØ una azienda dove ancora oggi vedo che si costruisce una nappina fatta a mano, con taglio a mano. Anche un semplice bristol, per me, ĆØ un connubio eccezionale di arte, grande design e creativitĆ  del made in Italy. SarĆ  una cosa scontata, ma ĆØ la veritĆ . Piuttosto che avere la quantitĆ  dei pezzi, preferisco che ci si rivolga ad un concetto del pezzo unico. Lo trovo molto piĆ¹ interessante.

Quindi lā€™unicitĆ , lā€™ artigianalitĆ ā€¦

SƬ, fino a che esisteranno queste cose, grazie a Dio, le aziende ancora potranno respirare quellā€™alone di grande, grande sensibilitĆ  del costruire.

Fuori Salone ā€“ Ivo Bisigano ā€“ il Giappone. C. Vedendo il suo portfolio mi sono resa conto che questo Paese ĆØ in lei molto presente. Cā€™ĆØ una scelta particolare per cui anche lei ne ĆØ estimatore?

Ho sempre avuto questa passione per l’Est. Caso ha voluto che anche con Prada io sia finito al CAFA, Cafa Art Museum di Pechino, grazie alle illustrazioni che avevo fatto per loro. Il mio ĆØ un orientarsi e un aprirsi, Ć© soprattutto sdoganare lā€™arte a tutti i livelli. Non ĆØ il solito trattenere, implodere lā€™arte; lā€™arte si deve sdoganare, deve essere una cosa per tutti e che deve essere anche a tutti concepibile. Se educhiamo tutti ad un buon approccio con lā€™arte, beh, sarebbe il mio regalo per il prossimo Natale.

Che cosa non deve mancare in unā€™immagine completamente made in Italy?

Il fatto che sia un oggetto prezioso e per prezioso intendo che determinate caratteristiche resistano ancora. Come lo scalpellino,ā€¦ come vedere una persona che ancora muove a mano un pezzo di pietra o di legno. Non devono mancare i retaggi storici che ci contraddistinguono, che sono nostri e che non ci toglierĆ  mai nessuno e abbiamo lottato una vita per averli. Vederli scomparire non ĆØ il caso, sarebbe molto triste. Quando in una azienda vedi mancare dei personaggi che fondamentalmente per anni hanno costruito delle asole a regola dā€™arte, lasciando il punto campione piuttosto che altre cose ā€¦.ti viene a mancare quellā€™essere unico anche dellā€™azienda che ĆØ una cosa molto importante. Sicuramente ci contraddistingue rispetto alla serialitĆ . Questo ĆØ made in Italy.

Paola Perfetti