Milano fashion Week 2012: Dolce & Gabbana forever Sicilia

dolce & gabbana collezione autunno inverno 2012 2013

Dire che sono ripetitivi è poco. Sempre con questa Sicilia. Sempre con questo loro proclamato ai quattro venti “ritorno alle origini”. Ormai Stefano Gabbana e Domenico Dolce fanno il verso addirittura a se stessi, grattando il fondo del barile, parlandoci sempre di mediterraneità e passionalità. Per l’ennesima volta. Non è in discussione il valore dei loro abiti che, anzi, hanno molto colpito pubblico ed addetti ai lavori, quanto la scarsa originalità della loro ispirazione.

Aedi di una terra mitica e mitologica, scomparsa nel tempo, ormai presente solo nei film d’antan di De Sica Senior e in quelli di oggi di Giuseppe Tornatore, Dolce & Gabbana presentano a Milano Moda Donna la Sicilia di cui sono perdutamente innamorati e che a noi piaceva negli anni Novanta quando furono i primi a dissacrarne la sacra aurea con le loro indimenticabili e irriverenti creazioni, ma adesso questo esercito di donne dalla falsa morale, tutte casa, chiesa, cucina, amante, pizzo e sete nera ha perso il suo appeal.


Le loro matrone hanno già detto tutto il possibile nel corso di questi 27 anni di sicilianità, nemmeno fossimo a Little Italy. Ci sarà pure qualcos’altro che ispiri questi due designer così cosmopoliti oltre alla festa patronale di santa Rosalia…ma a quanto pare no. Sarà sincero affetto o troppa paura di sbagliare in tempi così difficili? C’è la crisi e bisogna vendere, forse è il caso di proporre un’identità forte alle proprie clienti innamorate di un mood, un’atmosfera, quindi perché rischiare? Hanno già perso la linea D&G, resta loro solo la linea principale, forse è il caso di andare cauti.

Eppure, presi singolarmente, gli abiti, estrapolati dal contesto in cui sono presentati, con la presenza in sala della loro icona per eccellenza, Monica Bellucci, non sono affatto male, con la loro allure barocca, quasi gattopardesca, il prezioso pizzo macramè che incornicia, meglio di un ricamo, sontuosi abiti da cocktail e cappe corte al ginocchio che sembrano quasi ispirate alle leggende dei crociati. Una collezione ricchissima, opulenta, in cui c’è tutto il loro universo onirico caricato all’ennesima potenza. una collezione che si ama o si odia, ma che mai e poi mai può lasciare indifferenti.