New York Fashion Week 2011: il modernismo di Narciso Rodriguez

Tanto atteso da tutte le fashion addicted americane, lo stilista che ama sorprendere con i suoi look assolutamente eccentrici e innovativi, è giunto ieri sulle passerelle newyorkesi regalando uno spettacolo unico sia per gli addetti ai lavori che per i suoi fan. Narciso Rodriguez è uno dei maggiori fashion designer americani che è riuscito a stupire per le sue infinite riedizioni dello stile anni novanta.

Egli appare in uno degli spettacoli principali della Settimana della Moda, uno show serale, e il suo contributo a questa nuova stagione autunnale, sembra annoverarsi tra gli originali e forti omaggi al modernismo astratto, ripercorrendo le celebri linee di Mondrian, assolutamente vivo nel mondo della moda e dell’arte contemporanea. Insieme a Marc Jacobs questo autunno, l’ impulso di Narciso Rodriguez è di applicare disciplina e rigore alla silhouette della sua donna. I suoi vestiti hanno una lunghezza che arriva sino al polpaccio o i pantaloni, cappotti e giacche si caratterizzano per uno stile rigoroso, deciso, e soprattutto attingono alle forme e ai tagli maschili come per dare vigore e potenza alla figura femminile.

Però all’interno di questi parametri così rigorosi, lo stilista riesce a creare delle forme audaci, grazie all’utilizzo di disegni composti da linee, diagonali, croci, realizzate in lana e cashmere di alta sartoria con aggiunte di chiffon per gli abiti. Se da sempre lo stile anni novanta si caratterizzava per il caro e austero total black, anche qui è uno degli accostamenti predominanti ma la collezione si apre a tonalità diverse come  il bluette, schizzi di corallo in stampa, accanto a molteplici sfumature di grigio. Innovazione indiscussa è sicuramente la fusione di gilet e giacca, da indossare con pantaloni alla moda, che vogliono essere un chiaro riferimento al concetto di moda “utile” e comoda, per una donna che ama essere elegante e perfetta in ogni occasione, che si tratti di lavoro o di tempo libero senza vestire abiti scomodi.