Alta Roma p/e 2012: Roma New Generation vince la sua scommessa fashion

cristel carrisi roma new generation

Grande successo a Roma per la moda finalmente emergente, nuova, d’avanguardia senza essere stravagante. Una couture portabilissima, fresca e versatile che ha i volti dei brand Rossorame, Lemuria, Così nero quasi blue, Jodiel, Chiarad., Garnet Heart e CrisBerry. Ieri al Museo della Centrale Montemartini nel quartiere Ostiense, nuova culla della movida culturale romana, l’evento “Roma New Generation” ha conquistato il pubblico presente in sala, numerosissimo, e farà a lungo parlare di se perché era davvero tano tempo che non si vedeva una manifestazione così nuova e sperimentale nel contesto di una città che ha sempre troppa paura di osare.

Il team, invece, capitanato da Rossano Giuppa e Tony&Guy, in partnership con Only One Management e in collaborazione con Accademia del Lusso, tra dj e vj set con immagini potenti e suggestive proiettate per presentare il mood di ognuna delle sette sfilate, rinunciando così alla classica formula del presentatore che introduce ogni designer, ha voluto rompere ogni schema, ad eccezione del sorriso della speaker di RDS, Rosaria Renna (vestita Antonio Martino Couture), che ha presentato, come in una piece teatrale, il prologo e l’epilogo dell’evento.

In mezzo tanta sperimentazione e la determinazione di lasciare un’impronta nella moda usando quanto di più techno era possibile, sia nelle strumentazioni che nella musica, ma soprattutto nelle idee con coreografie studiate per accendere la fantasia del pubblico presente in sala. Nella vita bisogna saper osare se si vuole dire qualcosa di nuovo. Mettersi in gioco. Così il team di Roma New Generation ha scommesso su un quartiere, l’Ostiense che a Roma può dare tanto nel futuro; ha scommesso su una location incredibile, in cui archeologia classica e industriale convivono armoniosamente in un non tempo che rende tutto molto potente visivamente e ha scommesso su sette nomi della moda che sicuramente continueranno a far parlare molto di se, muovendosi, nella selezione di questi nomi, su più livelli perché la moda ha tanti linguaggi di espressione.

Dalla couture più ammaliante di Rossorame alla sensualità fetish di Garnet Heart, passando per la freschezza e l’ironia dei capi di Cristel Carrisi (emozionatissima per il suo debutto ufficiale nel mondo della moda), al glam hollywoodiano del beachwear di Chiarad., i preziosi accessori assolutamente deluxe di Jodiel, la magia degli abiti trasformisti di Lamuria, autrice attraverso la sua designer Susanna Gioia di una performance che ha lasciato tutti incantati per l’elegante inventiva fino alla collezione Seventy ispirata al glam rock di Così nero quasi blue, con il grande ritorno della jumspsuit, così Studio54…

Tanti modi di fare moda, tanti modi di essere moda che, proprio come le statue antiche e le macchine moderne del museo, tutte insieme, combinate tra loro, hanno dimostrato di poter coesistere felicemente. Non esiste una classifica. Non c’è differenza tra le emozioni che può regalare un capo haute couture, demicouture, pret a portér di lusso, beachwear… Ieri sera in passerella c’era solo la Moda, con tutti i suoi volti e il pubblico ha potuto scegliere di quale innamorarsi.

Difficile stilare una classifica di gradimento dei brand più apprezzati da pubblico e addetti ai lavori, ma gli applausi, sinceri della gente presente, hanno dimostrato che la scommessa è stata vinta. Alla fine tutti sul palco, mano nella mano, stilisti e organizzatori, perché il miracolo di Roma New Generation, è stato il frutto di un vero lavoro di squadra. Come tante note, ognuno è stato fondamentale per suonare finalmente una musica nuova e non è pura retorica, ieri a Roma, finalmente, qualcosa è successo…