I manager di Luxottica, Yoox e Ferragamo sono i più pagati della moda italiana

'Fashion Beyond The Crisis' - Meeting

Ci sarà anche la crisi economica a incidere pesantemente sugli stipendi degli italiani, ma non su quelli dei grandi manager del mondo della moda, tra i più pagati di Piazza Affari perchè a capo di società quotate in Borsa.

Se leader incontrastato della classifica è Sergio Marchionne, amministratore delegato di FIAT SpA e Presidente e amministratore delegato di Chrysler Group LLC, con uno stipendio annuo davvero record di quasi 48 milioni di euro, nella classifica dei primo 10 Paperoni d’Italia ci sono anche molte eccellenze del fashion system italiano. Al secondo posto, infatti, si trova Luigi Francavilla, vicepresidente di Luxottica, con quasi 28,8 milioni di euro guadagnati all’anno.

Dello stesso colosso del made in Italy fanno parte anche il quarto classificato, Roberto Chemello, consigliere Luxottica con 15,4 milioni di euro, il quinto classificato Andrea Guerra, amministratore delegato di Luxottica, consigliere Amplifon e Dea Capital con 14, 4 milioni di euro e il sesto classificato, Enrico Cavatorta, consigliere e direttore generale di Luxottica, con 12,1 milioni di euro, mentre, molto significativo della crisi dei consumi e del contemporaneo boom, paradossalmente, dello shopping online, è il piazzamento al terzo posto di Federico Marchetto, amministratore delegato e presidente di Yoox, il noto sito di e-shopping che da tempo registra un andamento costantemente in crescendo.

Altri due nomi in classifica, indicativi di quanto la moda conti nell’economia del nostro Paese, sono Diego Bolzonello amministratore delegato di Geox, all’ottavo posto tra i manager italiani più pagati, con ben 10,8 milioni di euro, e Michele Norsa, amministratore delegato e direttore generale di Salvatore Ferragamo SpA, con uno stipendio annuo di 9,4 milioni di euro.

I dati, davvero eclatanti viste le somme guadagate da questi super manager, emergono dai documenti pubblicati dalle società quotate e comprendono nel conto, oltre al controvalore monetario delle azioni gratuite assegnate, anche le plusvalenze per l’esercizio di stock option, gli stipendi fissi, i bonus ed eventuali ricche buonuscite.

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