Manichini viventi alla Coin: vittime o esibizionisti?

viktor perlaPer aumentare le vendite si sa che un commerciante sarebbe capace di tutto, figuriamoci una catena di moda. La Coin in occasione dei saldi ha pensato di sostituire i suoi manichini con una coppia di ragazzi in costume, niente di nuovo, di cosa ci sorprendiamo?

Eppure sì immediatamente sono arrivate le critiche dalla Filcams-Cgil per battersi contro i manichini viventi esposti in vetrina. Il rispetto dei diritti dell’uomo sono storie che vanno avanti da una vita, ma perchè pensiamo hanno obbligato quei ragazzi a mettersi in vetrina? Certo che non è così, se la Coin con questo semplice mezzuccio è riuscita a vendere di più, in questo momento di crisi, buon per lei. Una cosa alla quale Filcams-Cgil forse non ha pensato è l’esibizionismo che ha spinto quella coppia di ragazzi ad accettare il lavoro perchè oramai, per farci notare, faremmo di tutto e stare in vetrina potrebbe anche essere un’opportunità imperdibile. Perche dobbiamo considerarli delle vittime se loro hanno scelto di accettare questo lavoro?

La Coin, nonostante le critiche, ha deciso di portare avanti la campagna. Alla fine bene o male l’importante è che se ne parli, questa polemica non le ha fatto altro che publicità.

Nello store United Colors of Benetton della strada Portal del Angel di Barcellona, un fine settimana dello scorso giugno, 6 ragazze in vetrina ballavano con musica a tutto volume. La maggior parte dei passanti si fermava a guardare divertita le ragazze che sfoggiavano una linea nuova di pantaloni; magari molti non entravano ma di sicuro si soffermavano incuriositi. Le ragazze non sembravano di certo delle vittime, ma noi siamo fatti così  e sempre ci sarà qualcuno pronto a criticare o dare una lettura personale. Magari proprio perchè interessato a la stessa visibilità o scelta pubblicitaria.