La moda nei film di Almodóvar

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La settimana scorsa c’è stata a New York, per la precisione al FIT (Fashion Institute of Technology), una mostra omaggio all’estetica fashion presente nei film di Almodóvar , curata da David Delfin, uno degli amici più stretti del regista, e il professore Paul Julian Smith, autore del libro Desire Unlimited: The Cinema of Pedro Almodóvar. Un omaggio ed una lettura molto interessante del cinema di Almodóvar che h,a avuto una forte influenza non solo nell’arte, ma anche nella moda.

Il mondo del fashion in effetti è da considerare come una delle tante “donne” che si muovono nel cinema di questo regista; ha un’importanza non solo estetica e visiva, ma anche per la caratterizzazione dei personaggi, basti pensare alla frase di Penelope Cruz in” Tutto sua mia madre” : “A mí, Prada me parece ideal para monja” (a me Prada, sembra ideale per una monaca). Ci sono riferimenti agli stilisti e alla moda spagnola come Candela de “Donne sull’orlo di una crisi di nervi” con un vestito di Antonio Alvarado, o scene che riproducono defilé come nel film “Matador”. Negli ultimi anni Almodóvar ha inserito anche stilisti provenienti dall’estero come Dolce&Gabbana o Jean Paul Gaultier che ha creato i costumi di Elena Anaya in ” La pelle che abito”.

Come ha aggiunto il professor Smith, Almodóvar ha influenzato la moda con la sua arte e il suo talento di avvicinare e far dialogare forme estetiche apparentemente diverse tra loro con dei risultati sorprendenti. Basti pensare anche alla recente campagna di Missoni con Almodóvar per la primavera estate 2012. Questo omaggio a Pedro Almodóvar si è svolto un mese prima della “Spanish Soho Mile”: un evento annuale a New York dedicata alla moda spagnola.

Fonte Credits| El Mundo