Moda uomo p/e 2014: l’androginia di Alexander McQueen seduce stampa e fashion system

Alexander McQueen total white

Seconda giornata di sfilate per la London Fashion Week che in questi giorni nella capitale inglese sta facendo il punto su quali saranno le tendenze uomo delle collezioni p/e 2014. Griffe di punta della giornata, nonché tra le più attese di tutta la settimana della moda maschile londinese, è stato sicuramente la maison Alexander McQueen che ha di fatto dell’androginia la sua bandiera assoluta.

Difficile in molti casi comprendere se i modelli che sfilavano in passerella erano uomini o donne super skinny. Su quest’ambiguità di fondo ha giocato la stilista della maison inglese, Sarah Burton, che da anni dirige con successo anche la linea donna. Gli stessi modelli in passerella erano più che unisex. Con Alexander McQueen a Londra ieri una nuova frontiera del concetto di gender nella moda è stata abbattuta con abiti dal taglio tipicamente femminile che non sono stati riadattati per essere indossati da uomini. I modelli li hanno semplicemente indossati, dimostrando, con più o meno successo, che anche la moda deve svecchiarsi perchè è spesso fatta di canoni inutilmente imposti da secoli perchè un abito ben tagliato, in fondo, non ha sesso. Una collezione coraggiosa quella di Alexander McQueen che ha puntato tutto su look total white e su splendide fantasie arabesque di grande eleganza.

Alla vigilia di Pitti occorre dirlo: quale stilista italiano avrebbe osato tanto? Londra è libera, eccentrica e per antonomasia portata a sovvertire e trasgredire ogni regola. È questa la sua forza, più che la sartorialità di Savile Row che non potrà mai competere con quella di tradizione italiana. Nella terra di David Bowie che con la sua androginia cambiò per sere il mondo della musica, oltre ad Aexander McQueen, anche J. W. Anderson ha proseguito su questa tendenza, presentando modelli filiformi al punto da sembrare anoressici e qualcuno vestito anche con pants e top scollati all’americana, francamente un po’ difficili da digerire anche per la mentalità più aperta perchè un conto è l’androginia e un conto è il travestitismo. Un confine labile li divide e un designer davvero capace dovrebbe, come un equilibrista, sapersi muovere su un filo sospeso tra questi due mondi. Pochi però sono in grado di farlo.

Per non rischiare, Margareth Howell si è lanciata sul classico stile brit stile Eaton, ma con brio. Allure da collegiali di lusso in libera uscita e in vena di bagordi per la designer inglese chepiù che una stilista è una stylist e non aggiunge né toglie niente alla London Fashion Week di quest’anno, passando qusi inosservata tra gki addetti ai lavori. Rag & Bone, invece, resta all’altezza della sua fama e sforna una collezione p/e 2014 che non pretede di rivoluzionare il fashion system, ma solo di vendere i capi mostrati in passerella, che hanno tutte le carte in regola per diventare dei best seller di stagione perchè spaziano da look sportivi e techno fino al sartoriale puro, catturando così, anche nei colori e nelle linee, una clientela decisamente  trasversale.

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