Fa scandalo l’abito realizzato con mezzo milione di preservativi

abito condom

Nella moda è stato usato ogni tipo di materiale per realizzare abiti e accessori, ma, certamente, utilizzare 500.000 condom per creare un singolare abito da sera non è da tutti i giorni, anche se in passato l’operazione è già stata ideata. Non si tratta, infatti, del primo abito realizzato con questo materiale trasgressivo per definizione, ma la creazione dello stilista cileno Ricardo Oyarzun fa notizia perchè a quanto pare, come si dice, “il lupo perde il pelo, ma non il vizio”.

Il designer, infatti, non è nuovo ad iniziative del genere perchè ama provocare per conquistare i titoli dei giornali, aggiungendosi a quella folta schiera di performer che, in fondo, non realizzano moda, ma solo costumi e con l’intento di attirare l’attenzione su di se. L’ultima follia dello stilista è un abito, naturalmente pezzo unico, realizzato con mezzo milione di bustine di preservativi e presentato a pubblico e stampa in occasione di un evento di beneficienza tenutosi a Santiago del Cile per raccogliere fondi a favore dei bambini malati di Aids. Almeno in questo caso la scelta del materiale del vestito e il contesto per il quale era stato realizzato avevano una connessione, anche se ci sono modi molto più eleganti per patrocinare una causa sociale così importante.

Però, forse, l’opinione pubblica ha bisogno di essere scossa e operazioni del genere attirrano meglio l’attenzione della gente anche se sono come fiammiferi che bruciano istantaneamente e lasciano poca luce dietro di se, ad eccezione, naturalmente, di quegli scatti d’archivio sparsi nel web e sui social network e presentatai al limite come curiosità della settimana. Quanto giovi alla causa dell’Aids un abito del genere non è dato saperlo. A quello della moda, considerando la pacchianità del modello, davvero troppo estroso con quel gigantesco collo scenografico, francamente non molto, soprattutto se il modello è di un designer noto agli addetti ai lavori solo per le sue provocazioni in stoffa.

Qualche anno fa, infatti, Ricardo Oyarzun aveva addirittura lanciato una collezione ispirata alla Vergine Maria, ritenuta blasfema e inutilmente provocatoria per via delle ampie scollature, trasparenze e spacchi proposti in passerella. Altro che le polemiche per le collane a forma di rosario di Dolce & Gabbana: Ricardo Oyarzun si attirò le ire della chiesa cilena che da allora l’ha sempre osteggiato.

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