New York Fashion Week: Y-3 p/e 2014 con Justin Bieber, Joe Manganiello e Jeremy Scott

Justin Bieber

La nuova collezione p/e 2014 di Y-3 è caratterizzata da una significativa svolta grafica, frutto del lavoro del nuovo direttore creativo Peter Saville, le cui creazioni iper colorate sono letteralmente ispirate al mondo e alla cultura digitale. È una collezione che si vuole porre come critica e celebrazione della cultura di internet, con i suoi pro e contro.

Sulla passerella questi concetti si concretizzano in stampe dai colori acidi e brillanti e slogan distorti che si sviluppano su abiti raffinati sia per l’uomo che per la donna. Presentata a Midtown, Manhattan, in occasione della New York Fashion Week, la collezione accosta austerità ed eleganza giapponese a icone dell’abbigliamento tipicamente “american style” come la felpa, il pantalone cargo e la tuta. I modelli hanno solcato la passerella accompagnati da una performance live di percussionisti mentre in prima fila li ammiravano Justin Bieber, Joe Manganiello, gli atleti Adidas John Wall, Iman Shumpert, Helen Schettini e il geniale designer Jeremy Scott.

La collezione Y-3 è una celebrazione della brillante irriverenza di Peter Saville, famoso per aver creato gli art work dei dischi di band leggendarie come “Joy Division“, “New Order” e “Suede“. Saville ha cercato ispirazione nella vastità di internet da cui ha attinto immagini e parole su forum online, social media e blog, rielaborando poi la sua ricerca per dare vita ad un inedito insieme social,originale e fresco. Le stampe che Y-3 ha usato sui capi tipici della tradizione americana sono state rivisitate in chiave sartoriale giapponese. Tutto prende il via dallo sportswear americano estremizzato in chiave japanese.

Nell’uomo ne sono chiaro esempio la giacca da baseball-kimono, le voluminose polo in stile navy, le giacche in felpa oversize e i blazer in jersey, mentre nella donna i trench slanciati, le giacche da moto tagliate e gli abiti fluttuanti. I colori ricorrenti sono il bordeaux e il lavanda, coperti da grafiche sorprendenti e quasi psichedeliche con stampati irriverenti orsacchiotti, gattini e parti di automobili. La sfilata si è chiusa con un trio di spettacolari abiti-couture in tipico stile Yamamoto, serviti come splendido omaggio alle infinite rappresentazioni della bellezza. Le calzature, risultato di un mix di forme e simboli del ready to wear, uniscono futurismo a artigianalità. Le zeppe platform della gamma femminile ne sono l’esempio più lampante, create in un in modo artigianale e rusticamente primitivo.