London Fashion Week: colori ed eccentricità per un inverno molto brit

In attesa che sfili la maison Alexander McQueen e, soprattutto, Tom Ford, attesissimo dalla stampa e da tutto il mondo della moda con la sua nuova collezione a/i 2013-14, la London Fashion Week dedicata alla moda uomo inizia ad entrare nel vivo, ma come in ogni guerra che si rispetti, a giudicare da quanto si è visto finora in passerella, nel duello a distanza con Firenze, per ora Pitti Uomo è in netto vantaggio.

Si tratta, infatti, di una sfida a distanza tra due città molto diverse, Londra e Firenze, che ambiscono entrambe ad ottenere lo scettro di capitale mondiale della moda uomo di tendenza, ma, nonostante la discesa in campo persino del Principe Carlo d’Inghilterra in difesa del patrimonio sartoriale britannico come Savile Row, l’uomo inglese che verrà è decisamente eccentrico e pur di apparire moderno e up to date non ha paura di sfidare ogni convenzione sociale, indossando anche non i kilt della tradizione, ma gonnellini in pelle traforata come quelli visti durante la sfilata di Fashion East che fa accomodare i suoi modelli su finti sacchi neri di spazzatura o li trucca in stile manga per suggerire la commistione di stile e la globalizzazione del gusto moderno.

Non delude le aspettative Jonathan Saunders che con materiali nobili come il cachemire confeziona una collezione multicolor decisamente piacevole, portabile e pratica che piacerà a un target trasversale grazie alle sue soluzioni sartoriali classiche, ma con brio. Anche Christopher Shannon gioca con i colori, ma non ottiene gli stessi risultati di Jonathan Saunders. La sua è una collezione strong con la pelle che la fa da padrona assoluta per un look post rock decisamente anni Novanta con un uso, o meglio, un abuso, della zip come elemento sartoriale in grado di trasformare grandi capispalla in giacche e gilet.

Nulla di nuovo sotto il sole, o, meglio, nella nebbia di Londra che avvolge nel suo naturale grigiore, sempre d’atmosfera, un po’ tutte le collezioni finora viste in passerella, riproponendo per il prossimo inverno i classici colori dei mesi più rigidi come il nero e il grigio fumo, oltre però ad inaspettati tocchi di arancione e rosso amarena come nel caso di Topman Design con i suoi uomini che sfoggiano capispalla imbottiti e stivali in pelle colorata con borchie. L’effetto è originale e la collezione è piaciuta, come anche quella così aristo-brit presentati sia da Richard Nicoll che da Margareth Howell, con baschi, dolcevita esistenzialisti e pants superskinny. Nel complesso l’uomo visto sulle passerelle maschili, anche se osa il colore, resta legato a codici molto classici: il re assoluto delle sfilate londinesi è il capospalla, soprattutto il caban, oltre al blazer sartorialmente costruito, mentre in pedana, oltre a curatissime scarpe nella più pura tradizione british, si sono visti pochi altri accessori. Quasi off limits le borse, per un uomo davvero essential.

Photo Credit | Vogue