In lacrime sulla passerella, è giusto obbligare i bambini a sfilare?

viktor perlaPessima chiusura quella di Smalto nella sfilata di Parigi con un mini modello dai capelli angelici, dell’età tra i 4 e 5 anni, in lacrime, che ha sfilato tenuto per mano dal top Alexandre Cunha. Il piccolo si è calmato solo quando Cunha, alla fine della passerella, l’ha preso in braccio.

Una chiusura d’effetto senza dubbio, ma probabilmente non troppo positivo! Il bambino in lacrime sfoggiava un abito da sera glitter e non è chiara la causa del pianto, anche se è evidente che alla sua giovane età è impossibile che abbia preso autonomamente la decisione di fare il modello. Alexandre Cunha ha risposto ottimamente ai minuti di tensione prendendo in braccio il bambino e sfoggiando il suo miglior sorriso, un fuori copione che fa parlare, e non proprio nel modo in cui desideravano gli ideatori della chiusura della sfilata.


Torniamo al dilemma già aperto con la presunta fashion addict Suri Cruise, ma a questi bambini interessa davvero la moda? Gli piace così tanto indossare giacca e cravatta quando dà fastidio alla maggior parte degli adulti? Come nell’inspiegabile armadio di lusso della figlia di Katie Holmes e Tom Cruise c’è un evidente zampino della madre così nel giovanissimo modello c’è una forzatura dei genitori che per soldi o per vanità hanno spinto il piccolo a sfilare.

Esporre un bambino a tanta tensione e aspettativa è giusto? Ben sappiamo che è tutta una messa in scena ma se proprio dobbiamo farlo perlomeno facciamolo bene! Qualsiasi fosse stato il motivo del pianto è evidente che non hanno saputo preparare adeguatamente il mini modello alla sfilata e questo è un errore tanto grave come quello di voler obbligare un bambino a sfilare.

Le marche di lusso hanno puntato tutto sull’egocentrismo dei genitori lanciando le mini collezioni per i più piccoli come fossero miniature dei vestiti da grande, sviluppando questo sentimento di proiezione di se stessi verso i figli. Un concetto del tutto sbagliato, anche se purtroppo sembra aver funzionato perfettamente, considerando che stiamo parlando di piccoli esseri umani e non di un applicazione per iPhone.