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Il jeans perfetto per tutte: dall’anticellulite al 3D

viktor perla
Trovare il jeans perfetto è sempre stato l’incubo di tutte le ragazze, l’illusione di trovare un pantalone denim che si adatta alla nostre forme mettendo in evidenza i punti forti e nascondendo i difetti è quasi un incubo quando si entra in un camerino e si iniziano a provare i vari modelli. La maggior parte delle marche vendono il loro jeans con campagne pubblicitarie nelle quali una stupenda modella sfoggia il demin perfetto ma, inutile illudersi, indossato da noi non avrà mai lo stesso effetto!

Come risposta a questa frustrazione Levi’s tempo fa ha lasciato la linea Curve ID con vari modelli pensati per adattarsi a differenti tipi di corpi. Fu così che si riaccese la speranza nel mito del jeans perfetto e sulla scia dell’illusione si presentano nel mercato due nuovi prodotti che promettono essere altrettanto illusori. Il primo è Eve Cosmetic, il jeans anticellulite di Lerock, il suo particolare film molecolare promette snellire e levigare la pelle in modo significativo, sarà vero? Personalmente mi ricorda molto le “mitiche” scarpe da ginnastica Reebok che promettevano tonificare i glutei, peccato che dopo tante denunce e lamentele la campagna pubblicitaria è stata ritirata da alcuni mercati perché considerata come totalmente ingannevole.

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Censurata la provocazione di Marc Jacobs

viktor perla
Oltre al magico fotoritocco sembra che l’inghilterra stia veramente dando il via libera alla censura, non solo le campagne considerate ingannevoli, ma anche quelle troppo provocanti vengono immediatamente ritirate dal mercato. Questa è stata la volta di Marc Jacobs, il mitico art director di Louis Vuitton, del quale tanto si chiaccherava sulla possibilità, oramai ampiamente smentita, del suo passaggio a Dior.

Marc Jabobs rimarrà a capo di LV ma la sua campagna pubblicitaria del profumo Oh Lola è stata ritirita dal mercato inglese. L’annuncio vedeva una sexy Dakota Fanning che sostiene il profumo, nessun contenuto esplicito, ma essendo la modella minorenne immediatamente si è scatenata la polemica. Un caso molto simile alla pubblicità di Prada che ha generato subito scandalo ma, sembra, continui ad essere normalmente pubblicata, sarà che oramai siamo saturati da tanta provocazione che non ci facciamo più caso?

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Roberto Cavalli critica Chanel: verità o invidia?

viktor perlaSotto a tanto stile e glamour la moda nasconde, e a volte non, frustrazioni ed invidie, riuscire ad affermarsi come una firma riconosciuta non è assolutamente facile ed ottenere prestigio ancor meno. Brand come Louis Vuitton o Chanel devono molto alla storicità del loro marchio, universalmente conosciuti per il valore simbolico della marca acquisito nel trascorrere del tempo. Per una firma relativamente recente è sicuramente difficile, o impossibile, riuscire ad essere considerata a pari livello di prestigio.

E allora cosa si fa? Se non si può arrivare a sconfiggere il nemico ad armi pari si attacca e, come in guerra, Roberto Cavalli con le sue frange e i suoi print ha affilato la spada contro Chanel. Cavalli, che ha recentemente inaugurato uno store in Giappone, nel quartiere di Ginza, ha dichiarato che il suo punto vendita sarà luogo di richiamo per tutti i giovani giapponesi, che ha confessato di adorare, del resto è famosa in tutto il mondo la passione per le marche di questa popolazione, quale stilista non li adorerebbe? Ma se i giovani si dirigono da Cavalli, le mamme e le nonne continueranno ad andare a comprare da Chanel.

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Kate Middleton raggiungerà il podio dei British Fashion Awards grazie all’aiuto del Telegraph?

viktor perla
Tanto si è parlato di lei come una delle nuove icone di stile che ce lo potevamo aspettare, non perchè se lo meritasse ma perchè alla gente sembra piaccia veramente il suo stile. Sarà che rappresenta il sogno di molte ragazze o sarà che riesce a vestirsi alla moda conservando le etichette, che alla fine tutti i look di Kate Middleton sono apprezzatissimi, studiati e copiati. Del resto a chi non piace vestirsi come una principessa? E se compra da Topshop e Zara ancora meglio. Non che manchino nel suo armadio vestiti di grandi stilisti dalle cifre astronomiche ma Kate, come Alexa Chung, opta per il mix & match facendo contenti proprio tutti.

Ora il nome di Catherine Middleton è nella lista del British Fashion Awards 2011 accanto a Adele, Alexa Chung (vincitrice lo scorso anno), Daphne Guiness, Lara Stone, Tilda Swinton, Victoria Beckham, Vivienne Westwood e altre per un totale di 18 figure femminili. La vincitrice sará determinata dal pubblico che può votare dalla pagina web.

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La lotta contro i volumi irreali e gli effetti plastici Made in England

viktor perla
La Gran Bretagna sembra essere uno dei paesi maggiormente in lotta contra le nuove bellezze innaturali, che siano in formato digitale o persone vere e proprie. Dopo un’accesa campagna contro l’uso eccessivo del fotoritocco che ci ha regalato, oltre ai più disparati ed immaginabili errori con casi estremi di testimonial mutilati, risultati del tutto irreali, l’Inghilterra ha deciso di mettere fine a questa tendenza.

Le campagne de L’Oreal e di Lancome sono state ritirate dal mercato nazionale perchè considerate ingannevoli. Nessuno avrebbe ottenuto il “finto” effetto mostrato dalla campagna pubblicitaria e il risultato sarebbe stato solo un senso di frustrazione, proprio come le scarpe Reebok che promettevano dei glutei perfetti.

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L’illusione della moda etica: i killer jeans

viktor perlaDopo proteste e critiche sembra che la campagna “Abiti Puliti” sia riuscita ad ottenere dei risultati. Da tempo l’organizzazione è in lotta per la causa Killer Jeans affinchè le case di moda che producono denim abbandonino la realizzazione del processo di sabbiatura o sandblasting.

Una campagna internazionale che, rendendo pubblica la realtà dei fatti, perchè ovviamente i brand finora hanno ben saputo nascondere il carattere nocivo del processo, è riuscita in un anno dal suo lancio a far rivedere a molte marche i processi di sabbiatura dei propri jeans. Del resto quale brand vorrebbe essere nella lista nera di una campagna internazionalmente conosciuta?

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L’illusione del simbolo del lusso in una borsa

viktor perlaSiamo in tempo di crisi ma questo per il vero lusso non è un problema anzi, sono i piccoli lussi simbolici adorati dal grande pubblico ad essere in pericolo e non assolutamente i prodotti esclusivi e personalizzati dai prezzi astronomici.

Le curiose sorelle Olsen, Mary Kate e Ashley, famose per inventare il cosidetto stile boho-chic, il mix di capi usati e vecchi con altri di marca, hanno oramai deciso da qualche anno di utilizzare la loro spesso criticatissima etichetta di fashion icon per lanciarsi nel mondo della moda con una marca propria. Della collezione di borse di lusso composta da nove pezzi, presentata nello store Montaigne Market di Parigi, il primo ad essere venduto è stato il più caro. Una borsa in pelle di coccodrillo del valore di 30.000 euro, il pezzo più esclusivo della linea.

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Condannato l’inganno pubblicitario delle scarpe Reebok

viktor perlaNel mondo della pubblicità non ci sono limiti, per vendere e attirare l’attenzione si è capaci di tutto: art designer che ballano musica ragae, 50 enni con la pelle bella e luminosa come fossero adolescenti e infiniti prodotti dai magici poteri. Perdere peso non è il risultato di una dieta sana ed equilibrata ma la promessa di straordinari prodotti che assunti o indossati ci faranno diventare proprio come la modella che li sponsorizza.

Anni fa, con la campagna Dove Real Beauty, sembrava che le cosse stessero prendendo un’altra direzione, un cammino fatto di cose vere e donne reali ma forse era solo un’illusione. È però un dato di fatto che il pubblico si è molto sensibilizzato e a tante cose ora non ci crede più, ma oltre agli spettatori anche le istituzioni sono più serie e vogliono cercare di fermare questo ciclo di shopping frustrante. Due campagne cosmetiche sono state ritirate dal mercato ed ora la Commissione Federale del Commercio degli Stati Uniti ha condannato Reebok ad una salata multa per pubblicità ingannevole.

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I tacchi impossibili del Prêt-à-Porter

viktor perlaNon è di certo la prima ne sarà l’ultima volta che una modella cade in passerella, ne abbiamo viste tante e, a volte, ne abbiamo anche parlato, non è di certo un segreto: la caduta fa più notizia che la sfilata in se. Lindsey Wixson a terra sfilando per Versace ed è subito tragedia, dovremmo forse fare i complimenti alle altre che sono rimaste in piedi.

Se la modella cade si potrebbe affermare che non è una vera professionista ma, se stiamo parlando di una delle top, allora sono le scarpe ad essere proprio impossibili. Perchè ostinarsi in un prêt-à-porter a proporre dei tacchi alti a tal punto che neanche chi ci cammina sopra di professione riesce a percorrere la passerella? In parte è il nonsense del prêt-à-porter, se è pronto per essere indossato ma impossibile da essere portato perchè non chiamarlo diversamente?

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Chi è il vero protagonista delle sfilate?

viktor perlaIn settimane così piene di eventi, con gli occhi puntati da una passarella all’altra tra la setttimana della moda di New York, Londra e Milano viene da chiedersi ma chi è il vero protagonista dell’evento? Gli stilisti, i grandi nomi della moda, sono senza dubbio al centro del mirino, tutti vogliamo vedere le nuove tendenze per la prossima stagione estiva, apprezzare e magari anche criticare le nuove proposte.

Ma tra tante firme acclamate sembra che la cosa che riesca sempre e comunque a fare più notizia è la lista degli assistenti. I look di Pippa Middleton, la sorella di Kate diventata oramai anche lei un celebs, alla London Fashion Week riescono a fare notizia più di una proposta artistica in passerella. Addirittura è stata definita una fashion icon, ma stiamo scherzando?

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Tutti pazzi per quelli del Club 27

viktor perla

Lo hanno chiamato il club 27, accesso estremamente limitato a grandi personaggi che ci hanno lasciato a questa giovane età. Un club di certo che non si può definire di sfortunati, ma bensì di personaggi pubblici incapaci di gestire il loro sucesso. Il club 27 o Forever Club è costituito da un gruppo influente di musicisti (Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison e Kurt Cobain tra i più famosi) ai quali in questi giorni si è aggiunta Amy Winehouse.

Caratteristica comune l’amore indiscusso per le droghe, oltre che per la musica. Un club al quale sembra quasi un’aspirazione appartanervi. Amy Winehouse con il suo stile non stile è ora definita la regina del junkie chic, un nuovo modello tra i giovani. Ma ci siamo già dimenticati che la giovane musicista non riusciva a salire sul palco e nemmeno a cantare nelle sue ultime apparizioni in pubblico?

viktor perla

Manichini viventi alla Coin: vittime o esibizionisti?

viktor perlaPer aumentare le vendite si sa che un commerciante sarebbe capace di tutto, figuriamoci una catena di moda. La Coin in occasione dei saldi ha pensato di sostituire i suoi manichini con una coppia di ragazzi in costume, niente di nuovo, di cosa ci sorprendiamo?

Eppure sì immediatamente sono arrivate le critiche dalla Filcams-Cgil per battersi contro i manichini viventi esposti in vetrina. Il rispetto dei diritti dell’uomo sono storie che vanno avanti da una vita, ma perchè pensiamo hanno obbligato quei ragazzi a mettersi in vetrina? Certo che non è così, se la Coin con questo semplice mezzuccio è riuscita a vendere di più, in questo momento di crisi, buon per lei. Una cosa alla quale Filcams-Cgil forse non ha pensato è l’esibizionismo che ha spinto quella coppia di ragazzi ad accettare il lavoro perchè oramai, per farci notare, faremmo di tutto e stare in vetrina potrebbe anche essere un’opportunità imperdibile. Perche dobbiamo considerarli delle vittime se loro hanno scelto di accettare questo lavoro?

CORSA SU TACCHI A SPILLO A MILANO

Cosa non faremmo per uno shopping gratuito?

viktor perlaCosa non si farebbe per un buono shopping del valore di 2.500€? In Russia è oramai entrata a far parte della tradizione la gara di corsa di velocitá di 50m con i tacchi a spillo. In palio l’ ambitissimo buono shopping, questo basta a mobilitare una schiera di donne disposte a mettersi in ridicolo, dato che la maggior parte invece di arrivare al traguardo finisce a terra tra risate e scatti fotografici.

Desigual in varie città europee organizza una vendita speciale, alla quale per avere accesso bisogna mettersi in fila fuori al negozio in biancheria intima, i fortunati che riusciranno ad entrare nello store si potranno vestire gratis, gli altri rimarranno in mutande. Ma non esiste più il pudore? Sarebbe bello poter credere che in Italia queste cose non esistano perchè noi sì che abbiamo più stile, ma in realtà non è così. La corsa sui tacchi a spillo è arrivata anche in varie città italiane.